domenica 21 febbraio 2010

Il declino di Annozero

Federico d'Orazio è un ragazzo aquilano, che nel suo blog descrive quotidianamente la vera faccia della "ricostruzione", dietro al pannello di cartone innalzato da questo governo a puro scopo pubblicitario. Federico faceva parte del pubblico, nell'ultima puntata di Annozero, dedicata interamente a Bertolaso e alla Protezione Civile. Pensava che avrebbe assistito ad una puntata forte, in cui sarebbero emerse le menzogne governative e il vergognoso sciacallaggio messo in atto da imprenditori e politici. D'altra parte, era stato proprio Annozero, pochi giorni dopo il terremoto, a dare fuoco alle polveri, con una puntata in cui si parlava delle infinite irregolarità strutturali degli edifici e delle speculazioni che ne sarebbero derivate. Vauro aveva concluso il programma con una vignetta, amarissima e contestatissima, che gli era costata l'epurazione, seppure momentanea. Avevo apprezzato molto quella puntata, dura e coraggiosa, che non guardava in faccia a nessuno e centrava in pieno il cuore del problema, come d'altra parte mi aspettavo da Annozero, programma che raramente mi aveva deluso, fino a quel momento.
Negli ultimi tempi, però, il programma di Santoro sta perdendo colpi. La puntata di giovedì è stata inutile, così come inutile è stato l'editoriale di Travaglio. Mi costa molto scrivere queste cose, ma mi sento in dovere di farlo, ed a maggior ragione dopo aver letto il post che Federico, dal suo blog, ha indirizzato a Santoro dopo la puntata. E' una lettera amarissima, scritta da un ragazzo che ha vissuto sulla sua pelle la tragedia, e soffre nel vedere che anche il giornalismo libero, quale si proclama essere quello di Santoro, trascura i fatti più rilevanti e sconcertanti, per lasciare posto ai dettagli più pruriginosi. Questa lettera - di cui invito assolutamente la lettura e la divulgazione - conferma quello che già pensavo dell'andazzo che Annozero ha preso, forse a partire dalla famosissima puntata costruita attorno alla superospite Patrizia d'Addario. Ho assistito a discussioni sempre più sterili con personaggi di dubbio gusto (uno tra tutti, l'on. avv. Ghedini), che invece di essere frenate sembrano essere incoraggiate dall'arbitro Santoro, al solo scopo di sottolineare la differenza tra i buoni e i cattivi. Le inchieste sono sempre più smilze, rosicchiate per lasciare spazio al "dibattito", come in un Porta a Porta qualsiasi. Ho guardato con un certo sconcerto le vituperate "docu-fiction", spettacolarizzazioni che a mio parere hanno poco a che fare con il giornalismo d'inchiesta. Infine, ho letto e ascoltato un Travaglio sempre più attore e sempre meno giornalista, più interessato a strappare una risata, che a mettere assieme fatti e documenti come ha sempre fatto. Ho notato questa degenerazione soprattutto negli editoriali del Fatto, a cui sono abbonato, e il confronto degli ultimi scritti con quelli di qualche tempo fa è disarmante.
Forse queste sono solamente impressioni personali, ma la lettera di Federico mi ha fatto capire che non è così, e posso solo immaginare la rabbia e la tristezza di Federico e degli aquilani, nel vedere il loro costante impegno per la verità relegato a striminzito articolo di fondo, tra uno sgradevole litigio tra Porro e Travaglio, ed una lunga dissertazione sulle massaggiatrici private di Bertolaso. Spero con tutto il cuore che Santoro e Travaglio riflettano seriamente sulla piega presa dal programma, perché non possiamo permetterci di perdere uno dei pochi spazi televisivi d'informazione libera, solamente perché ci si è dimenticati che è la forza dei fatti, e solo quella, a fare realmente paura. Il resto è fumo negli occhi.

5 commenti:

  1. Il resto è fumo negli occhi, già.
    Io non la penso come te in linea di massima sul programma. Travaglio fa bene a fare anche dell'ironia e beato lui che ci riesce. Però ultimamente, occupandosi dell'appoggio IdV a De Luca sta facendo articoli molto seri e che danno prova della sua imparzialità.
    Comunque non c'è solo lui per fortuna. C'è Telese, Gramellini, Stella, Padellaro.
    Comunque io ringrazio Riccardo Iacona per lo speciale Presa Diretta, un esempio di giornalismo serio e pulito

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  2. Sull'ironia hai ragione, a me Travaglio è sempre piaciuto anche per il suo sarcasmo. Il fatto è che, ultimamente, mi sembra che si sia fatto prendere un po' troppo la mano, e risultando ai miei occhi meno efficace del passato. Credo che Travaglio, in generale, dia il meglio di sé nei Passaparola, in cui i fatti sono spiegati in maniera chiara ed accuratissima, come solo lui sa fare. Probabilmente l'assenza di vincoli di scaletta o di impaginazione aiuta. Sul fatto che sia un giornalista serio ed imparziale la penso esattamente come te.
    Anch'io ho guardato Presa Diretta, ieri sera. Da manuale del giornalismo d'inchiesta.

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  3. Credo che anche lui si sia rotto un pò e che si senta legato, lo dimostra anche questa lettera
    http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2010/02/20/lettera_a_michele_santoro.html

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  4. Io concordo con Matteo. E aggiungo che Annozero ultimamente è apparso più "legato" credo probabilmente a causa della continua pressione sulla redazione. Ad esempio il direttore di rai2 vuole sapere con anticipo gli ospiti per dare il suo consenso e pareggiare del tipo c'è sempre travaglio allora presente Belpietro e magari Ghedini se nella puntata si parla degli affari del premier. Difficile davvero riuscire a fare sempre bene in queste condizioni e con interlocutori "giornalisti" che dovrebbero commentare i fatti e invece difendono il premier e accusano il collega di niente.
    Davvero difficile.
    Spero che Annozero e Travaglio continuino a fare il loro lavoro, questo non vuol dire che io sia sempre d'accordo con loro su tutto ma difendo assolutamente il gioranlismo libero e di inchiesta.
    un saluto

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  5. credo anch'io che Annozero si senta un po' "stretto" in certi ingranaggi... sono d'accordo e spero che si possa fare ancora informazione VERA
    GM C

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