sabato 28 maggio 2011

Cota è un picio


A emettere tale, lusinghiero giudizio è nientemeno che Caterina Ferrero, ormai ex assessore alla sanità piemontese, finita sotto inchiesta per concussione, corruzione e turbativa d'asta assieme a Piero Gambarino, suo fido assistente, e ad altri illustri esponenti dell'élite sanitaria piemontese: il presidente regionale di Federfarma Luciano Platter, il segretario torinese Marco Cossolo, il magnaccia delle cliniche convenzionate Pierfrancesco Camerlengo, il sindaco di Cavagnolo Franco Sampò, oltre a medici e direttori di Asl. Per sette di essi, compreso Gambarino, è stata predisposta la custodia cautelare. Questa bella combriccola trafficava grazie alla favorevole posizione di Gambarino nei piani alti dell'amministrazione, ed era un bel traffico: appalti costruiti su misura, finte convenzioni, fatture taroccate. Ordinaria amministrazione insomma, tutta tesa a far entrare tanti soldini nelle tasche della combriccola. Il bando più grosso riguardava una fornitura triennale di pannoloni. Il direttore generale della sanità piemontese Paolo Monferino si orienta sulle Asl, ma prima del suo intervento, atto unicamente a combattere gli sprechi, interviene l'allegra brigata a revocare il bando e a dirottare la fornitura verso le farmacie. Un uomo onesto, Monferino. Non per niente, nelle intercettazioni telefoniche, Gambarino usa per lui parole molto significative: "È uno scemo, vuol far risparmiare soldi allo Stato". Gambarino, dipendente statale, considera scemo chi vuol far risparmiare soldi allo Stato.
In tutto questo Cota non ha ancora aperto bocca. C'è da capirlo: il governatore della Regione Piemonte abita a Milano e ha la residenza a Novara, per cui fa un po' fatica a stare dietro a tutto. Non è un picio, è solo un po' disattento. Com'è che dice il proverbio? Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Ma io mi chiedo se non gli siano fischiate almeno un pochino le orecchie, mentre lanciava in grande stile la campagna pubblicitaria "Più servizi, meno sprechi", perché a quanto pare il suo assessore di riferimento preferiva l'esatto opposto: meno servizi, più sprechi, 'nto culo a te e a tutta la famiglia, nella migliore tradizione di Cetto La Qualunque.
Chissà, forse qualche presenza in meno a Ballarò e qualche ora in più in Regione potrebbero far bene, caro Cota, perlomeno per scegliere una giunta che non la consideri un idiota, e possibilmente anche indirizzarla, se vuole davvero svolgere il ruolo per cui è stato eletto. Perché quando la vedo in tv a sudare e a farsi suggerire le risposte dal suo gobbo di fiducia Buonanno, è esattamente quella la figura che fa. La figura del picio. Mi creda.

1 commento:

Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.