giovedì 9 dicembre 2010

Niente per cui uccidere o morire (o diventare sordi)

Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace

Questa poesia mi è venuta in mente leggendo la notizia di una ragazzina costretta dal padre ad indossare delle cuffie durante l'ora di musica perché sarebbe "roba da infedeli".
Una volta credevo che col tempo le mie idee sulla religione si sarebbero in qualche modo mitigate. Invece mi rendo conto che più passano gli anni più le mie convinzioni si radicalizzano. Questo episodio è la metafora perfetta di quello che la religione, in misura minore o maggiore, produce: cecità e sordità mentale, azzeramento della capacità critica. Potrete dirmi: ma quelli sono fanatici, estremisti, e ogni fanatismo è intollerabile. Invece è solamente questione di punti di vista, e molti fanatismi sono accettati solamente perché si è abituati fin dalla nascita a respirarli. Ad esempio, come valutare una donna che decide consapevolmente di portare un velo per tutta la vita? Questa scelta può essere vista come una forma di fanatismo, ma se aggiungiamo che la donna in questione è una suora l'opinione cambia radicalmente: no, non è fanatismo, è vocazione. Eppure io non vedo tanta differenza dalle donne che, convertitesi all'Islam, portano il velo e cambiano nome per una regola religiosa. Questione di punti di vista, nient'altro.
Il problema nasce quando il punto di vista diventa verità inconfutabile, e che cos'è la religione, se non una verità assoluta, immodificabile, dettata dall'alto da una volontà assolutamente umana, e che per questo non può fare altro che scontrarsi con altre verità assolute? I faraoni regnavano per volontà "divina": ditemi voi quale sia la differenza da un Papa o da un Dalai Lama.
So di urtare la sensibilità di molti, con queste parole. La fede è qualcosa di impossibile da spiegare a chi non la possiede. Ma proprio a chi crede io vorrei fare la domanda che mi fa impazzire più di tutte le altre: quando il vostro credo detta cose che voi reputate sbagliate (perché accade, non è vero?) che fate? Tirate dritto come se niente fosse ("vi tappate il naso", per dirla in politichese)? Aggiungete un "però" alla vostra fede? E se la lista di "però" si allunga di giorno in giorno, come fate a non dubitare? Come fate a non credere che tutta la costruzione in cui avete riposto la vostra fede sia un immenso "però" alimentato da qualcuno con interessi molto poco spirituali?
Ma forse è proprio la fede a sopprimere certe domande.

18 commenti:

  1. Esistono anche religioni che non impongono ma rispettano.
    Ma non sono le cosiddette "religioni rivelate", ridicolo eufemismo per intendere religioni imposte non da un dio, ma da chi se lo è inventato per suo tornaconto. E facci caso, tutte queste religioni incanalano la vita dei "fedeli" fin dalla tenera età. Altro che libero arbitrio.

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  2. Stupendo quel filmato lassù!!!! Mi sa che prima o poi lo posto pure io!!!!
    Sai dirmi se è tratto da un film o da che cosa?

    "Se lei può mangiare i gamberi io posso succhiare il cazzo"... "Oh, io accetto Gesù: è con gli stronzi come lei che ho qualche problema!".
    Divino.

    C'è bisogno di dirti che il tuo post NON offende la mia sensibilità, che viene semmai offesa da maiali come quel predicatore prevaricatore?

    Chapeau.

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  3. "quando il vostro credo detta cose che voi reputate sbagliate (perché accade, non è vero?)"
    Purtroppo a chi crede in maniera ferma non accade, tutto è giusto quello che viene comandato.

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  4. Credo che sia importante nella vita, a prescindere dalla parte che si decide di occupare, evitare i paletti, il paraocchi e i dogmi...
    un saluto

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  5. E' la stessa domanda che da atea mi sono rivolta ho rivolto anche io, diverse volte, senza mai ricevere una risposta sensata.
    Il fatto è che credere, quando più che impegnare la propria volontà e convinzione in qualcosa viene a significare il farsi abbindolare, è più semplice e sicuro del porsi continuamente dei dubbi e del coltivare autonomamente il giudizio.

    P.S. Il video che hai inserito è parte dalla serie tv anglo-americana Queer as folk? E' bellissimo.

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  6. "può essere vista come una forma di fanatismo, ma se aggiungiamo che la donna in questione è una suora l'opinione cambia radicalmente: no, non è fanatismo, è vocazione."

    Sai che non c'avevo mai pensato a questo confronto? In effetti non c'è differenza. Sono comportamenti analoghi seppur con un origine differente, però quelle so barbare islamiche mentre le altre son pie donne Kattoliche

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  7. (da un mio vecchio post)
    Delle note biografiche di Calvino trovo opportuno sottolineare il fatto che i suoi genitori lo esonerarono dalle lezioni scolastiche di religione, scelta sicuramente non facile nel lontano 1934, contrariamente a quanto avviene ai giorni nostri, quando una professione di laicismo sembra equivalere a virtù.
    Così si pronunciò il Padre di noi Liguri :" Non credo che questo mi abbia nuociuto: ci si abitua ad avere ostinazione nelle proprie abitudini, a trovarsi isolati per motivi giusti, a sopportare il disagio che ne deriva a trovare la linea giusta per mantenere posizioni che non sono condivise dai più. Ma soprattutto sono cresciuto tollerante verso le opinioni altrui, particolarmente nel campo religioso (...). E nello stesso tempo sono rimasto completamente privo di quel gusto dell' anticlericalismo così frequente in chi è cresciuto in mezzo ai preti."

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  8. Aggiungo una cosa doverosa: un paio d'anni fa, in un dibattito on line, in un forum della Cgil ripresi uno sgangherato che si era lanciato in turpiloquio omofobo. Fu platealmente insultata per la serie "hai bisogno del c..." e in seguito caccia da quel forum (Cgil!) mentre il gentiluomo ci scrive ancora. Sono due anni che sto cercando di ottenere giustizia in Cgil per quegli insulti a sfondo omofobo e sessuofobo, ampiamente documentati, senza per altro ottenere un accidente.
    Visto che il tema dell'omofobia mi tocca profondamente, ci tenevo a riferire questa mia esperienza.

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  9. Beh, più in generale io credo che la fede non possa essere spiegata tout court. Anche a chi ce l'ha. E', quasi sempre, un argomento di conversazione che rifiuto.

    Finisco per parlarne solo con chi, come te, la pensa come me. Ma il risultato è che, in fin dei conti, non ho niente da dire.

    (Perdonami per la prolungata assenza da questi lidi. Rimedierò).

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  10. cecità e sordità mentale, azzeramento della capacità critica.

    Non è del tutto vero e non sempre è vero.

    Difficile tacciare di ottundimento un Doctor Angelicus o un Rumi, per intenderci!

    La religione può certamente agire come ottunditore mentale, e questo è sicuramente un caso frequente; non deve però far dimenticare i casi in cui essa ha agito in modo opposto, risvegliando coscienze e restituendo un senso all'esistenza di persone e gruppi.

    Quello che si potrebbe sottolineare è che la religione all'opera come ottunditore mentale gode di un'approvazione sociale molto più diffusa di una religione all'opera come catalizzatore.

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  11. Il filmato proviene, come dice Ross, dalla serie "Queer as folks". Ringrazio Antonio che ha postato il link nel suo commento al post Eppur si muove.

    Sara: molto interessante il punto di vista di Calvino. Effettivamente credo anch'io che osservare le cose "da fuori" sia il modo migliore per dare un giudizio oggettivo, senza estremizzazioni.
    Per quanto riguarda l'episodio del forum, non so proprio cosa dire. Non pensavo che la trollaggine contaminasse persino il forum della Cgil, ma è ancora più sconcertante il seguito. Cioè, nessun altro ha detto niente a parte te?

    Silas: è vero, è un argomento difficilissimo da affrontare. Ma se ho scritto questo post è perché mi interessa davvero capire il punto di vista di chi crede. Io non pretendo certo di avere ragione, certo è che quando penso alla religione e al comportamento del credente medio non riesco a capacitarmi della marea di contraddizioni in cui cade, probabilmente anche in maniera inconsapevole.
    (non preoccuparti...:-))

    Adriano: bisogna saper ascoltare...

    Silas: le cose che ho scritto derivano dalla modesta esperienza diretta che ho. Ho riflettuto su quello che dici, ma sono giunto ad una conclusione diversa: se penso ai momenti in cui la religione, come dici tu, ha agito da catalizzatore di coscienze, penso soprattutto a grandi uomini e donne: Martin Luther King, Gandhi, Madre Teresa, Giovanni XXIII, personalità illuminate che hanno smosso le coscienze con la forza delle loro idee, ma anche con il loro carisma. Personalità quasi sempre osteggiate dall'autorità religiosa, che hanno posto al centro del mondo l'essere umano, e non Dio, persone che non valutavano il bene o il male in base a qualche regola scritta, ma in base a quello che loro ritenevano essere giusto. Questa forza a mio parere prescinde totalmente dalla fede. La religione in queste persone è totalmente sommersa dalla forza dell'essere umano.

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  12. Ho sbagliato, la mia risposta finale non è a Silas, ma a Io Non Sto Con Oriana, se non si era capito...

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  13. si riprende un discorso iniziato ieri su 'il grande marziano' in merito alla tolleranza e alla visione più globale di religione e diversi modi di concepire la sessualità e l'esistenza tutta. È un argomento che mi appassiona, ma non mi fa mai tracimare nell'anticlericalismo (bene dice Calvino), nell'attacco a tutti i costi di coloro che pensano in maniera diversa, nella violenza come unica arma per contrastare omofobia e altre pratiche razziste. Io penso che l'apertura sia la miglior scelta per non incorrere in frequenti rischi di intolleranza e non credo che la religione (tutta) sia il metodo giusto. :/

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  14. Non sono stati i troll, ma gli amministratori di un forum made in Cgil.
    E dovevi vedere cosa veniva detto a qualche ragazza che idonea a un concorso arrivava su quel forum "signorina è bionda o mora, fornisca le misure!".
    E'la mia vicenda personale, lo so che è scomoda, ma io per aver criticato una posizione omofoba mi sono sentita dire di tutto. E questo perché la Cgil ha dei vecchi feudi, dove evidentemente l'omofobia e il maschilismo pagano ancora. Poi c'è chi fa politica vendendo le tette e chi la fa contrabbandando gli ideali.

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  15. Quando il Credo detta cose che vanno in contrasto con la Fede, il Fedele entra in uno stato chiamato "dissonanza cognitiva", che in genere risolve in modo da giustificare la contraddizione.

    E' esemplare il caso di una setta la cui fondatrice aveva profetizzato una fine del mondo che ovviamente non si verificò, ma alla fine i fedeli uscirono dall'esperienza più devoti di prima. I dettagli, se volete, li trovate qui: http://xenu.com-it.net/txt/cm4.htm

    Per il resto, il problema è per lo più nella disparità di considerazione: che chi crede in genere vuole imporre il suo pensiero a chi non crede, mentre chi non crede in genere vuole solo rispetto.

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  16. E' un post bellissimo Ale, con domande che un po' tutti ci siamo fatti. Tu sei riuscito a riassumerle, focalizzando perfettamente il problema. Bravissimo! Per questo voglio farti sentire una canzone...sì, Claudio Lolli, proprio lui. Visto che lo conosci poco, sono sicuro che questa canzone ti piacerà. Eccola qui.

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  17. @petrolio: è il punto principale. Io posso non capire determinate scelte, ma di certo non mi impedisce di rispettarle.
    @Sara: sono senza parole. Chissà che con una donna al comando questa situazione cambi...
    @Marziano: il discorso della Dissonanza Cognitiva è molto interessante e pertinente. Credo che si possa applicare anche alla Lega Nord...
    @Nico: grazie davvero, e grazie per avermi fatto conoscere questo cantautore e questa canzone. È davvero bella, dice cose importanti con semplicità e tenerezza, è facile immedesimarsi nelle sue parole...

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