lunedì 22 marzo 2010
Più ostie per tutti
Cari signori della Cei, ho una domanda da farvi: ma perché non fondate un partito tutto vostro? Lo dico per voi, sul serio. Non pensate a tutti i problemi che vi levereste? Avreste una sigla e un simbolo tutti vostri (già bell'e che pronti, tra l'altro), presentereste i vostri candidati, fareste i vostri volantini. Adesso fate davvero pena, poverini, costretti a fare campagna elettorale per chi promette di elemosinarvi qualche privilegio e qualche poltrona nei posti che contano, in cambio del vostro voto. E' faticoso fare campagna elettorale in questo modo, senza poter fare nomi, tentando di mascherarla con la solita omelia buttata lì. Non siete molto bravi, per la verità. La vostra indicazione di voto non potrebbe essere più chiara. Da cui la domanda di partenza: perché non risparmiarvi la fatica, fondando un partito tutto vostro?
Ah già, libera Chiesa in libero Stato. Il Concordato. La Laicità dello Stato. Ma potreste tranquillamente fregarvene. Sono solo parole, no? Lo sono sempre state, almeno per voi. Non vi siete mai fatti problemi a dire la vostra, ad appendere crocifissi ovunque, a chiamare assassini padri disperati, a farvi togliere l'Ici sugli alberghi di lusso di vostra proprietà, a farvi "pareggiare" le scuole, pagate profumatamente, a quelle statali. A infiltrare con i vostri uomini ospedali pubblici, rendendo l'interruzione di gravidanza una surreale corsa contro il tempo (e contro gli obiettori di coscienza). Per cui suvvia, cara Conferenza Episcopale Italiana, candidati! Porta le tue liste! Certo, la par condicio a cui dovrai attenerti è un piccolo prezzo da pagare, ma sono sicuro che l'amico Augusto, nel suo Tg1, ti concederà comunque uno spazio, subito dopo il pistolotto di un quarto d'ora del vostro amico comune Silvio. Il rapporto costi/benefici non regge in alcun modo: doppi e tripli incarichi (dopo il "presidente operaio", il "vescovo ministro"), stipendi da favola, impunità assoluta per ogni tipo di reato (e di questi tempi, è un vantaggio da non disdegnare, vero?). No, il confronto non regge davvero.
Vi suggerisco uno slogan: "Più ostie per tutti". E' più simpatico di "Un voto per la vita", ed è un affettuoso omaggio all'amico Silvio. Siete ancora in tempo a candidarvi. E per la presentazione delle liste non c'è problema: siete o non siete in missione per conto di Dio? E quando uno è in missione per conto di Dio, non c'è ritardo o irregolarità che tenga.
Andate, e candidatevi. Sarà un un trionfo, in quest'Italia mafiosa e bigotta, vigliacca e generosa, casta e zoccola. Insomma, non potete fare altro che vincere, in un paese come l'Italia.
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Perché dovrebbero fare lo sforzo di fondare apertamente un partito, quando le lingue del 99% dei nostri politici sembrano dei boschetti, a causa dell'esagerata concentrazione di peli del culo papali e vescovili?
RispondiEliminadevo solo fare lo sforzo di capire che fanno parte di un altro stato, che devono parlare di religione e non di politica
RispondiEliminadavvero non se ne può più
un saluto
Un partito eh? In fondo non penso che ne abbiano bisogno: hanno l'UdC, sono micio micio col berlusca...
RispondiEliminaErnest: hanno sempre fatto politica e rotto le scatole a chiunque. Vaticano = politica.
RispondiEliminaAnch'io vorrei che pensassero solo alle proprie 'pecore'
Sottoscrivo in pieno!
RispondiEliminaFondassero qualcosa come "il popolo della castità" e si presentassero al fine di prendere quel 70% di voti utile per cambiare in autonomia la Costituzione.
Si apprestassero a rovesciare leggi come quelle sull'aborto, sul divorzio, sui fondi alla chiesa cattolica, sulla religione di stato, sulla fecondazione e così via.
Facessero ciò che vogliono. Ma con il limpido consenso popolare.
In assenza di esso, cominciassero a tacere di tanto in tanto. E smettessero gli organi di informazione di ripetere a pappagallo tutto ciò che le gerarchie religiose propongono ogni santo giorno.
Lasciassero il Papa a parlare dal suo balcone. Senza tv.