lunedì 31 gennaio 2011

Il titolo dice tutto


Il nuovo disco dei Verdena si intitola Wow e contiene 27 tracce, distribuite in due cd. Sorge spontanea una domanda: sono scemi? Segue a ruota un altro interrogativo: ma quanto se la tirano?
Bastano un paio di ascolti per capire quanto sia azzeccato il titolo.
Dopo aver ascoltato il primo singolo, Razzi Arpia Inferno e Fiamme, a mio parere una delle canzoni italiane più belle degli ultimi anni, non ho esitato a comprare l'album intero. Ho speso 10 euro, ma dopo averlo ascoltato e riascoltato credo che anche 20 sarebbero stati pochi.
È difficile descrivere un disco così denso, un'autentica, strabiliante scorpacciata di musica che prima stordisce e poi incanta. Stordisce l'abilità tecnica dei tre, che con voci e strumenti fanno letteralmente quello che vogliono. Prendete Loniterp: si passa dal suono new-wave alla Interpol (anagramma di Loniterp), ad una incredibile stratificazione vocale con una naturalezza sconvolgente. È solo un esempio dei tanti di cui l'album è seminato. Per questo Wow non è un genere, è tutti i generi.
Ma una volta metabolizzato lo stupore emergono le canzoni, ed è questa la forza che rende Wow una pietra miliare della musica italiana. Un disco così lungo, di solito, non può evitare qualche scivolone. Io qui non ne ho trovato nemmeno uno. Neppure l'intermezzo di trenta secondi è superfluo, e l'elenco dei gioielli è lunghissimo. Il giro di basso di Miglioramento ti entra in testa e non se ne va più, Tu e Me è un'incantevole, dolcissima scheggia, mentre Sorriso in Spiaggia è un miracolo: mai mi sarei aspettato di sentire la potenza degli Arcade Fire in un disco italiano.
In giro per la rete le recensioni dettagliate ed entusiastiche si sprecano. Io dico semplicemente che Wow è il mio disco del 2011, e difficilmente qualcos'altro gli ruberà il posto. La musica italiana non è morta del tutto, e Wow è il suo grido di battaglia.
Da comprare a scatola chiusa.

5 commenti:

  1. Meno male che c'è qualcuno che non crede in FiascoRossi e Cimabue!

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  2. grandi! l'ambizione a loro non manca e per fortuna non c'è solo quella ma c'è anche un doppio disco ripieno di magie

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  3. D'accordo, anche sul paragone con gli Arcade Fire.

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  4. Felice che siano tornati ad altri livelli.
    Io ho odiato i primi due dischi, amato "Il suicidio dei Samurai" e sono rimasto un po' deluso da "Requiem", secondo me sottovalutato.
    Quindi si può dire che sono un fan atipico.
    Però questo lo ascolterò a dovere! E mi complimento per l'acquisto del disco originale: supportiamo la musica che merita di essere supportata.

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