Ieri sera, mentre attraversavo Milano per raggiungere l'Alcatraz (quanto sono bravi i National dal vivo?), non ho potuto fare a meno di pensare alle parole di Saviano di lunedì sera. Mentre varcavo l'ingresso del locale ho dato un'occhiata alle locandine affisse alle pareti, e in un flash abbagliante ho rivisto le immagini sgranate del rito iniziatico mafioso che si è svolto a pochi passi dalla capitale lombarda, in un circolo intitolato a Falcone e Borsellino. Ho risentito la voce di Saviano che racconta dei vetri coperti con manifesti di concerti fittizi, manifesti in tutto e per tutto simili a quelli che avevo davanti agli occhi proprio in quell'istante. È un piccolo episodio, ma spiega bene come conoscenza e consapevolezza, che dovrebbero correre di pari passo, in realtà siano sfasate, spesso molto distanti tra loro. Molto spesso si ha conoscenza di un argomento, ma non si ha consapevolezza di cosa può comportare in concreto, nella vita reale. Viceversa, si può acquisire una consapevolezza del genere senza possedere una conoscenza così approfondita. Io avevo conoscenza del fatto che l'economia mafiosa si regge sulle spalle del laborioso nord, ma soltanto ieri ne ho acquisito la piena consapevolezza, grazie alle semplici parole dello scrittore campano.
Chissà quanti dei nove milioni che hanno seguito il programma hanno acquisito almeno un briciolo di consapevolezza in più. Forse qualche leghista, chi lo sa, che magari in questo momento sta percorrendo la corsia di quel tratto autostradale costruito anche con soldi mafiosi. Di certo non penserà che son tutti dei delinquenti, ma forse inizierà a farsi qualche domanda in più, forse smetterà di prendere per buone tutte le stronzate di Bossi, Borghezio e company riguardo ai rom, ai terroni, ai clandestini. Forse inizierà a pensare con la propria testa. È un'illusione? Può darsi, ma quando vedo il ministro dell'interno scaldarsi tanto, chiedere con arroganza il diritto di replica, penso che sia proprio questo a fare paura a questi signori: la consapevolezza. Saviano non ha accusato nessuno, ha semplicemente smascherato la faccia sporca della politica, che schifa ancora di più se si nasconde dietro agli slogan padani. Tutto qui. Cosa potrebbe succedere, se qualcuno di quei nove milioni aprisse gli occhi, anche fosse una minima parte?
Vespa, da bravo servitore qual è, si è già posizionato a bocca aperta davanti al ministro dell'interno, pronto ad accogliere e a trangugiare con piacere tutto lo sterco che verrà scaricato nel suo salotto televisivo. Già mi vedo la scena: il ministro Bobo seduto su una poltrona al centro della scena, alle spalle la sua gigantografia su cui campeggia un'enorme scritta: "Maroni, la mia verità". Davanti a lui, il plastico del circolo tappezzato dai manifesti. Dirà che quel circolo si trova a Casal di Principe, come dimostrano i manifesti dei concerti neo-melodici, assolutamente impossibili da trovare al nord. E se anche fosse, concluderà il ministro, quelli sempre terroni sono. Vespa, tiri lo sciacquone, per favore.
Ciao Ale,
RispondiEliminala cosa piu' triste e' che si sia arrivati al punto di dover contrastare un regime mediatico utilizzando la televisione, in quanto la gente se ne sbatte le palle di informarsi sui veri meccanismi che muovono la giostra delle infiltrazioni malavitose nella politica e nell'amministrazione.
Adesso vediamo quanto durera' questa ondata di indignazione popolare. Gli italiani dimenticano sempre troppo in fretta
Mi viene da pensare all'odierno articolo di Curzio Maltese su "La Repubblica". Avesse ragione sul fenomeno "Vieni via con me"?
RispondiEliminaio ho avuto modo di constatare che da quando Maroni è ministro degli interni gli arresti si sono accentuati e non interrotti... il resto direbbe il califfo è noia.
RispondiEliminaio spero che la consapevolezza duri abbastanza da concretizzarsi in azioni significative. Quante volte ho guardato Report e mi sono detta: domani succederà un casino...Non è MAI successo niente. La consapevolezza senza una reazione lascia ancora più amaro in bocca.
RispondiEliminail mio giardino è il più bello di tutti, crescono fiori meravigliosi...dev'essere merito di quel cadavere che ci ho sepolto...
RispondiEliminaConsiderando la prima pagina del Giornale di ieri, direi che ogni giorno ci riserva continue involuzioni interessanti. Non ho il coraggio di vedere se l'iniziativa avrà successo, nè di conoscere la novità involutiva di oggi.
RispondiElimina@Adriano: secondo me ha ragionissima. Il pubblico di questo programma dimostra che forse siamo davvero alla frutta.
RispondiElimina@enio: la lotta alla mafia è soprattutto culturale. La cattura dei boss è soltanto l'aspetto più appariscente. Senza contare che, a mio parere, queste catture clamorose sono radiocomandate ad uso e consumo della propaganda politica.
@Turista: la misura però è quasi colma. Il programma di Saviano potrebbe davvero smuovere qualcosa.
@Antonio: io non ho visto niente.
@web runner: è stata un boomerang. E comunque adesso hanno la Carfagna come nuovo obiettivo.