lunedì 6 settembre 2010

Malate mentali?


"Ti trascinerò in bagno, sulle tue ginocchia, a fissare nel vuoto della tazza del cesso. Le tue dita ti si cacceranno in gola e, non senza un bel po' di sofferenza, la tua festa di cibo risalirà. Questo deve essere ripetuto, fino a quando non sputerai sangue e acqua e ti renderai conto che è tutto andato. Quando ti rialzerai, avrai una sensazione di vertigine. Non svenire. Alzati immediatamente. Tu vacca grassa questo dolore lo meriti!".
A parlare è Ana, affettuoso diminutivo di anoressia. La citazione è tratta da una lettera che circola in rete da parecchio tempo, ma che io ho scoperto solamente qualche giorno fa. A prima vista potrebbe sembrare il parto di un'aspirante scrittrice dalla fantasia particolarmente macabra, in realtà è molto peggio. Questa lettera può essere considerata come una sorta di manifesto programmatico delle cosiddette "pro-ana", ragazze che venerano l'anoressia come una dea e la inseguono con determinazione e - a quanto pare - un certo grado di consapevolezza. Leggere i post di uno dei loro blogs, che a decine si annidano della rete, è un viaggio allucinante, difficilmente descrivibile, a partire dal sottotitolo che invariabilmente accoglie il visitatore: "Questo è un blog dichiaratamente Pro-Ana. Se non condividete questa filosofia siete gentilmente pregati di abbandonare immediatamente il blog". A seguire il racconto scarno e sgrammaticato dell'autodistruzione: le giornate si riducono a vuoti intervalli tra pasti vomitati o saltati, a sedute liturgiche sulla bilancia, al calcolo infinitesimale delle calorie assimilate. Tutto sembrerebbe rientrare alla perfezione nel classico quadro dell'anoressia nervosa, considerata ormai da decenni una patologia psichiatrica a tutti gli effetti. Anche i paranoici riferimenti alla crudeltà dei medici e delle persone che vogliono solo fare loro del male coincidono con i freddi criteri diagnostici dell'anoressia. Quello che mi turba profondamente, quello che mi destabilizza, non è solamente la lucidità con cui queste ragazze parlano del loro cammino verso la "perfezione", ma il fascino perverso che esercitano su ragazze "sane" che chiedono consigli non su come dimagrire, ma su come diventare "ana". Queste nuove adepte vengono accolte a braccia aperte, e non manca un certo grado di autocompiacimento da parte delle autrici, ben contente di fare proseliti. A questo punto la mia mente va in cortocircuito: è più malata un'anoressica o una ragazza che vuole diventare anoressica? Ripeto: non vuole dimagrire, vuole diventare anoressica. È come affermare, parlando di droga, di voler diventare un tossicodipendente. Faccio fatica a comprendere: cosa spinge una ragazza a voler diventare anoressica? L'insoddisfazione per il proprio corpo o piuttosto il desiderio di entrare a far parte di una sorta di club esclusivo, assoggettato ad un'unica, rigidissima regola? Il desiderio di essere accettata non dal mondo, ma da questa esigua, seppur sempre troppo ampia, minoranza? Perché l'anoressia è l'aberrazione di un modello fisico, non è un modello in se stessa. Cos'è successo, se una ragazza può arrivare ad assumere come modello l'anoressia?
Forse sono domande ingenue, o prive di senso, ma non posso fare a meno di pormele, e non riesco a trovare nemmeno una risposta.

8 commenti:

  1. è molto triste tutto ciò. Domandiamoci perchè siamo arrivati a concepire un concetto di bellezza così estremo a tal punto da rivelarsi una nefandezza.

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  2. E'capitato anche a me il viaggio in quei blog, dolorosissimo. Ci sarebbero da fare riflessioni senza fine su un tema così complesso.
    A 24 incappai in un regime rigidissimo di dieta, mi sentivo molto forte a poter dominare le mie pulsioni verso il cibo e mi sentivo molto bella perchè potevo mettermi di tutto addosso, minigonne, pantaloncini aderenti...ecco forse iniziare a cambiare dalla moda, dal cercare nuovi modelli di bellezza femminile, magari più elegante, forse potrebbe essere una delle soluzioni.
    Nel medioevo c'erano le sante anoressiche, in un mondo di uomini si affermavano attraverso la via del misticismo e dell'anoressia. Quando hanno iniziato a far sante donne che si prodigavano invece per i poveri, per le opere pie, quando cioè hanno cambiato modello di santa, è scomparsa anche la santa anoressica.
    In proposito segnalo La santa anoressia. Digiuno e misticismo dal Medioevo a oggi di Bell Rudolph M.

    Comunque grazie Ale per la sensibilità!

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  3. Nel 90% dei casi credo che dietro un'anoressica ci sia sempre una persona con grossi problemi familiari o di vita e che l'anoressia sia solo il vicolo cieco finale nel quale si ritrovino, ovvero sia solo un piccolo pezzo della lunga strada problematica che queste ragazze hanno attraversato...

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  4. pazzesco... la foto mi lascia senza parole, ci sono molti modi di farsi del male, alcol, droga, gioco d'azzardo, anoressia ecc.
    e dietro sempre, quasi sempre c'é una mancanza, una carenza d'affetto, é una cosa perversa questo bisogno di punirsi... io ci sono passata Ale attraverso uno di questi modi di farsi del male e ne ho pagato caro il prezzo sulla mia pelle, hai fatto bene a fare questo post, e voglio dire a tutte le persone se ci leggono e che si stanno facendo del male, che non ne vale la pena perché la vita e la nostra salute vale piú di ogni altra cosa...

    un abbraccio e ancora grazie di aver postato questo

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  5. Quoto in pieno cil copmmento di "Rospo". E' questa la verità. Spesso sono problemi familiari, situazioni di disagio personale che non hanno nulla a che fare con il voler realmente dimagrire. L'anoressica si piace soprattutto perché controlla se stessa attraverso il suo corpo. Non é questione di dimagrire o meno, ma di controllare ed avere potere su se stessa. E' un problema serio. Quanto ai blog che spingono e idolatrano l'anoressia secondo me andrebbero chiusi esattamente come si chiudono siti nazisti, pedofili, ineggianti al terrorismo ecc.... Si celebra l'autodistruzione. Non é concepibile.

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  6. @Sara e novelles couleurs: grazie a voi per il vostro commento e la vostra testimonianza. Credo che non esista spot migliore del vostro. (il discorso sulle sante anoressiche non l'avevo mai sentito. Roba da non crederci. Seguirò il consiglio e mi procurerò il libro!). Fate tutti delle osservazioni interessanti: l'anoressia quasi sempre è il risultato finale di qualcos'altro. Quello che mi ha sconvolto è il grado di consapevolezza che traspare da questi siti, e credo che sia proprio questa lucidità ad esercitare un'attrazione nei confronti delle persone sane. Non ho idea di quanto possa essere effettivamente pericolosa, ma sono d'accordo con Daniele: questi siti vanno fatti sparire, e probabilmente accade, perché sono piuttosto difficili da trovare (a parte qualche eccezione).
    @Giovanni: link cambiato, grazie!

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