venerdì 7 maggio 2010

Il burqa fa audience


Cossato è il secondo comune della provincia di Biella, quindicimila anime radunate in una cittadina tranquilla, quasi sonnolenta. La vita scorre senza grandi terremoti, e la battaglia politica degli ultimi cinque anni è stata combattuta avendo come oggetto principale i famigerati parcheggi a pagamento, con cui l'opposizione di centrodestra ha occupato pagine su pagine dei quotidiani locali. Per cinque anni questi signori hanno accusato l'amministrazione di centrosinistra di mettere in ginocchio l'economia cossatese con i parcheggi blu, fingendo di dimenticare che la gente non compra perché non ha soldi, e non perché deve pagare venti centesimi di parcheggio. Per il resto non ci sono grossi problemi, né sociali, né di ordine pubblico. Questo grazie ad una rete di servizi ed assistenza piuttosto efficiente.
Alle ultime amministrative il centrosinistra ha perso, dopo sessant'anni di dominio incontrastato. Una campagna pubblicitaria asfissiante e una certa debolezza del centrosinistra hanno permesso la vittoria della Lega Nord anche a Cossato. Per vincere l'attuale amministrazione non ha avuto bisogno di presentare un programma. Come suo solito la Lega ha battuto sulla paura, e l'elettorato si è fatto convincere, l'ha premiata credendo di avere problemi che in realtà non esistono, e dimenticandosi di problemi che in realtà esistono eccome.
È passato quasi un anno dall'elezione di Corradino, il sindaco attuale, e l'amministrazione si è particolarmente distinta per inettitudine e pressapochismo. Alla gente però sembra non importare, perché questi qui mandano gli immigrati a casa loro, vuoi mettere? Insomma, la giunta vivacchia, senza troppi scossoni, quando un bel giorno il sindaco si sveglia e decide di diventare famoso, seguendo le orme del collega di partito Buonanno. E cosa c'è di meglio, in questo periodo, di una roboante quanto inutile campagna anti-burqa? Nell'ordinanza non viene citato direttamente - e d'altra parte non credo sia possibile farlo - ma l'intenzione è palese. È uno spot a risonanza nazionale, dato che la notizia è comparsa sui principali siti d'informazione. Un nuovo paladino della giustizia, un fiero crociato contro le invasioni barbariche, balza agli onori della cronaca. Padroni a casa nostra.
Voglio precisare una cosa: per me il burqa è solamente una barbarità. È assurdo parlare di tradizioni o di usanze, o di libertà religiosa, perché questa gabbia di stoffa è la negazione stessa della libertà, ancora più odiosa perché imposta in nome di Dio. Ma l'unico scopo della Lega nel proporre queste ordinanze non è quello di liberare le donne dal burqa e favorirne l'integrazione (tra l'altro, la legge già punisce chi impedisca il proprio riconoscimento in pubblico). Al contrario, questi signori sono ben contenti di avere a disposizione un'arma formidabile per guadagnare consensi. Inventano un problema inesistente (non credo di aver visto mai un burqa a Cossato) per nascondere i problemi veri (qualcuno ha detto crisi? fabbriche che chiudono una dopo l'altra?), e chissà che così facendo, prima o poi, non se li ritrovino davvero i burqa, per strada. Ma quel che conta è il risultato immediato, uno slogan di cartone che basta ad ammansire il popolo. Questi sì che sono furbi, dice. Questi sì che fanno rispettare le regole. Tanto basta alla Lega per dominare, e basterebbe un minimo soffio di vento, per smascherare il nulla che si nasconde dietro alla facciata. Per cui soffiamo, soffiamo, a pieni polmoni, e non stanchiamoci mai.

7 commenti:

  1. Credo che una delle nobilissime "giustificazioni" che portarono alla "liberazione" dell'Afghanistan dai talebani, fosse quella di "liberare" le donne di quel paese dal burqa. La campagna mediatica iniziò anni prima, nelle riviste femminili ci si adoperò per procurare il dovuto discredito nei confronti di chi obbligava le donne a questa gabbia.
    Ma quante volte le nobili cause, servono per coprire interessi meschini?
    Fermo restando il fatto che se la Sinistra si fa battere dalla Lega , è colpa dei suoi politici. Almeno a mio giudizio!
    Ciao, ciao! Sara

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  2. mandata ai giornali locali. ciao


    All’indomani delle elezioni comunali dicemmo che il centrodestra aveva vinto ma non ci aveva convinto e in base ad alcune affermazioni di Corradino dicemmo anche che non era il nostro sindaco, invitando i democratici cossatesi a vigilare.
    Fummo facili profeti. Perché fino ad oggi il sindaco, la maggioranza, , che sono vissuti, dal punto di vista amministrativi di rendita, hanno solamente connotato il comune nella sfera leghista.Le polemiche sul crocifisso. Il 25 Aprile, dove hanno svilito la lotta partigiana e non hanno onorato i caduti cossatesi nell’inaugurazione del monumento al Margosio. Il 1° Maggio, dove il gonfalone del comune di Cossato non era presente alla manifestazione a Biella evidenziando una scarsa sensibilità verso il mondo del lavoro, che si era già notata nella vicenda delle cooperative e si nota oggi con una assoluta mancanza di mobilitazione contro il progetto dell’autostrada che isolerà Cossato nella sua area artigianale portandosi dietro uno scempio ambientale non indifferente. Progetto che riverserà sul centro del paese il traffico che ora va sulla superstrada, lavandosi la coscienza con un progetto di ronde ambientali che hanno il solo scopo di imitare le famose ronde padane.
    Fino a questa ordinanza sul burqa.
    Finora a Cossato di burqa se ne era visto solo uno indossato da una giornalista di un bisettimanale locale ma questo non ha impedito al sindaco di emettere questo provvedimento dichiaratamente razzista e sessista.
    Partendo dall’immaginario collettivo che fomenta la paura, in nome di uno strano concetto di sicurezza si vieta alle donne di coprirsi il viso per motivi religiosi.
    Se leggiamo le cronache locali, i reati commessi dove il viso viene coperto vede molte volte usato il casco da motociclista , il passamontagna o le sciarpe. Non si hanno notizie di reati commessi col burqa.
    Qualcuno obbietta che tale ordinanza serve a proteggere le donne dalle vessazioni maschili di integralisti religiosi.
    Se leggiamo le cronache di questi giorni sui maltrattamenti alle donne, nel nostro biellese, si parla di italianissimi mariti che menano o minacciano anche senza l’obbligo del burqa, senza che nessuna voce si sia levata per discutere su come affrontare questo problema di sicurezza sociale.
    C’è bisogno di una seria riflessione sulla immigrazione e sulla integrazione, occorre una consulta o quant’altro dove insieme si parli di diritti e doveri e dove insieme si trovino le giuste interpretazioni per fare rispettare le leggi vigenti in Italia.
    Non servono ordinanze razziste che anziché integrare allontanano ancora di più.

    Cordiali saluti
    Valter Clemente
    Segretario circolo Cossato-Vallestrona del P.R.C:

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  3. A forza di soffiare saranno spazzati via.

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  4. Sottoscrivo le parole di Sara !
    Un saluto

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  5. E' semplicemente demagogia spicciola di faclle presa per ottenere molteplici consensi da parte di quello che oramai oggi é di fatto, per la maggior parte, un popolino.

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  6. Eh già Daniele, hai proprio ragione, ma ha ragione anche Sara, quando evidenzia l'incapacità dei politici di sinistra... È un rebus difficile da risolvere, ma credo che continuando a parlarne forse un giorno la gente si risveglierà...

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  7. Grandioso, questa mattina Corradino era in cattedra di fianco alla Santanché a "Mattino 5"... Missione compiuta!

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