sabato 22 maggio 2010

Amore al primo ascolto


Spesso i grandi amori arrivano in maniera totalmente inaspettata. Avviene nella vita, ed io ne ho la diretta conferma, ed avviene anche nella musica. Ci sono dischi che richiedono molti ascolti per essere apprezzati, dischi che sono piacevoli fin dal primo ascolto ma che scadono in fretta, e dischi che ti folgorano, letteralmente. Boxer dei National appartiene all'ultima categoria. Come al solito si tratta di un gruppo americano totalmente sconosciuto in Italia, arrivato quest'anno al quinto album, con High Violet. Nel 2007 sono usciti con Boxer, il loro quarto album, e attirato dalle buone recensioni e da presunte parentele con Joy Division, Interpol e Leonard Cohen (un bell'intruglio, non c'è che dire), me lo sono procurato. Ed è stato colpo di fulmine.
L'introduzione è una delle più belle ed emozionanti che abbia sentito negli ultimi anni. Fake Empire parte con un piano in controtempo su cui si posa l'incredibile voce del cantante Berninger, suadente, vellutata. Sembra davvero di ascoltare Leonard Cohen trapiantato in una band indie-rock. Stai pensando: "Wow, che canzone", quando il batterista Devendorf dà un'incredibile scossa al brano, inventandosi una ritmica perfetta, imprevedibile, strabordante. Che spettacolo di canzone. Una cosa del genere vale un disco intero.
Ma il disco contiene altre undici canzoni, e la folgorazione continua, un innamoramento musicale lungo 43:23 minuti. Perché la prima traccia introduce una serie impressionante di perle, da togliere il fiato. Mistaken for Strangers è la canzone che gli Interpol non sono più riusciti a scrivere dopo il loro debutto, il capolavoro Turn on the Bright Lights. Brainy evoca notti solitarie, illuminate dalle luci della città, passate a correre in autostrada con i finestrini abbassati. Squalor Victoria è un pugno allo stomaco, con una ritmica convulsa degna dei Joy Division. Green Gloves è luce soffusa, abbracci davanti ad un camino acceso, una perla tra le perle. Questo disco è così, non un cedimento, non un punto debole. Come tutti i grandi gruppi i National mescolano cose vecchie e nuove per creare uno stile inedito, personale. E soprattutto, per creare canzoni memorabili.
Dopo aver ascoltato questo disco, sto pensando seriamente di rivedere la mia classifica dei migliori album del decennio. E se non vi ho convinto della bellezza di questo disco, provate ad ascoltare.

4 commenti:

  1. Questo disco è un abbraccio caldo. Ne rimasi folgorato anch'io fin dal primo ascolto.
    Inarrivabile, malgrado l'ottima prova di High Violet e degli altri lro album.

    RispondiElimina
  2. È semplicemente perfetto, dalla prima all'ultima nota. Un disco così si fa una sola volta in carriera...

    RispondiElimina
  3. da pelle d'oca, e' pazzesco che in italia non abbia avuto tutta l'attenzione che meritava.Ne ho sentito parlare pochissimo.
    sei un grande ad averlo ritirato fuori!

    RispondiElimina
  4. In Italia non c'è nulla di pazzesco, purtroppo. Basta guardare le classifiche di vendita dominate dai talent-show...

    RispondiElimina

Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.