In questi giorni i media italiani hanno dato molto peso all'exploit che il Pvv, partito olandese di estrema destra, ha avuto nel corso delle ultime elezioni amministrative. Questo partito ha basato la sua campagna elettorale sul pericolo di islamizzazione che, a parere del leader Wilders, l'Europa sta correndo. Questo simpatico signore è arrivato a definire il Corano peggiore del Mein Kampf di Hitler. I telegiornali hanno riportato con dovizia di dettagli la "preoccupazione" di Napolitano e dell'Europa intera, per l'ascesa di un partito dall'attitudine spiccatamente "xenofoba" e razzista.
Non so voi, ma io trovo tragicomico questo improvviso risveglio dei Tg, che per una volta hanno avuto il buongusto di chiamare le cose con il loro nome. Bene, bravi, bis. Il problema è che i telegiornali non si sono mai accorti, o meglio non hanno mai voluto accorgersene, che in Italia esiste un partito chiamato Lega Nord, che ormai da parecchio tempo tiene per le palle Berlusconi imponendogli candidature e ministeri, e che in quanto a razzismo e xenofobia dà la polvere al Pvv. Come dimenticare le amabili iniziative "White Christmas" e "Rimbalza il clandestino"? Come dimenticare Borghezio, parlamentare europeo, che disinfetta le carrozze dei treni e istruisce i neofascisti francesi? Salvini che propone posti riservati ai milanesi nella metropolitana? I rastrellamenti casa per casa strombazzati dopo i tafferugli di via Padova a Milano? Per non parlare dei sobri manifesti elettorali che invitano a torturare gli immigrati clandestini ("E' legittima difesa!"), e della straordinaria invenzione del reato omonimo, che sicuramente il Pvv ci invidia. Insomma, possiamo dire con orgoglio che il razzismo made in Padania sta facendo proseliti in Europa. E' un vero peccato che i Tg non abbiano sottolineato con la dovuta attenzione la paternità tutta italiana di questa regressione culturale, ma si sa, il razzismo del vicino è sempre più verde, anche più verde delle camicie padane.
Ale, che dire? Hai scritto la verità: purtroppo è tutto celato dietro parole altisonanti tipo 'accoglienza' e 'integrazione' ma ora pure Fini si è reso conto di che razza di gente è fatta la Lega.
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