martedì 30 marzo 2010

Di chi è la colpa?


Vorrei buttarla sul ridere, ma non ci riesco. Sarebbe facile fare dell'ironia sul neo-governatore del Piemonte Cota, che fino a qualche giorno fa ignorava totalmente i confini della regione che si appresta a governare, che bucherà la montagna senza nemmeno chiedere il permesso ai valsusini, che riaprirà le centrali nucleari. Già sento le proteste della gente che non le vuole: pensarci prima, forse?
Potrei scherzare su Formigoni, che si prepara a completare un Ventennio degno del periodo fascista, in barba alle regole. E quante risate potrei farmi, nell'apprendere che il plurimaturato Renzo Bossi, figlio d'arte, siederà al consiglio regionale, dall'alto delle sue 12.000 preferenze.
Che dire di Zaia, travolto letteralmente da un'inondazione di voti? Lavorerà part-time, mezza giornata a Roma Ladrona e mezza giornata a Venezia. Già pronto un progetto per collegare queste due città, una Tav per agevolare il lavoro del ministro. Naturalmente un doppio impiego comporta un doppio stipendio, e non uno stipendio part-time, ci mancherebbe altro. Poverino, sarà costretto a nutrirsi di McItaly, per fare in fretta. L'attaccamento al lavoro va premiato, senza dubbio.
Infine, vogliamo parlare della vittoria della Polverini? Il popolo votante ha dato fiducia ad una coalizione incapace persino di rispettare le scadenze, figuriamoci del resto.
Purtroppo non c'è niente da ridere, in tutto questo. L'unica cosa che mi riesce, in questo momento, è provare a darmi delle risposte, all'unica domanda sensata da porsi: di chi è la colpa?
Innanzitutto, la colpa è del Pd, della sua politica miope e autoreferenziale. Questa sconfitta parte da lontano, da quel secco no alla candidatura di Grillo alla segreteria del partito. Da allora Bersani ha inanellato una sconfitta dietro l'altra, una su tutte, sembra un paradosso dirlo, la vittoria di Vendola in Puglia. Una politica delle alleanze scriteriata e totalmente dettata dall'alto (leggi D'Alema) ha dato come unico risultato un forte scontento da parte dell'elettorato Pd, che ha preferito starsene a casa o dirottare il suo voto. Spero sia ironico, Bersani, quando afferma che in fondo non è andata così male, ma credo che non lo sia, e denota la mancanza totale di una visione politica. E' troppo facile dare la colpa al Movimento 5 Stelle, adesso. Invece di arroccarsi attorno ad una classe politica che ha perso ormai ogni credibilità, il Pd dovrebbe aprire le porte ai nuovi movimenti, freschi, vitali (uno tra tutti, il Popolo Viola). Senza questa forte presa di coscienza e posizione, il Pd non farà molta strada.
Secondo punto: il Movimento 5 Stelle. Ho pensato seriamente di votarlo, ma qualche episodio poco trasparente mi ha fatto cambiare idea. Questo partito è un formidabile contenitore di idee che condivido, ma ho paura che, in sede di consiglio, andrà a scagliarsi contro la politica, quella in cui bisogna votare sì o no, quella in cui, se si vuole provare a cambiare qualcosa, si deve per forza scendere a qualche compromesso. E' triste ma è così, ed è un discorso che vale in Italia come in Francia, in Germania come negli Stati Uniti. Obama è riuscito a far approvare la sua riforma sanitaria dopo un travagliatissimo lavoro di smussamento, pagando tra l'altro un caro prezzo in termini di popolarità. Questa è la politica, che piaccia o no, e quando leggo nel programma del Movimento "Blocco immediato della Tav in Val di Susa" mi viene da sorridere. Anche avesse preso il 50%, il Movimento pensa che sarebbe riuscito davvero a bloccare tutto, immediatamente? In realtà è tutto molto più difficile. Per cui ben venga il Movimento, sono curioso di vederlo all'opera, ma spero non si trasformi in semplice guastafeste, che intasa il consiglio con interpellanze e interrogazioni a non finire, soltanto per dimostrare di esserci. Inoltre, di questo Movimento non capisco l'assoluta mancanza di pragmatismo. E' tanto bello dichiarare di essere diversi, di essere nuovi, ma alla fine ci si scontra con la realtà, in cui ottenere un consigliere o due è un grandissimo risultato. Perché non sfruttare, quindi, la possibilità del voto disgiunto? E non mi si venga a dire, per favore, che Cota e la Bresso sono uguali. Non sono uguali, anche se fa comodo dirlo per motivi elettorali. Già mi immagino tagli alle spese superflue (spese sociali, volontariato, iniziative culturali, eccetera eccetera), crociate antiabortiste degne del miglior Formigoni, e altro ancora. Mi spiace ma no, non sono uguali, e per fronteggiare l'arrogante pochezza di questa maggioranza alzare le barricate non serve a nulla, se non a rimanere più soli.
Per finire, il terzo problema, magistralmente spiegato da Daniele Luttazzi: l'inerzia totale del popolo italiano. L'Italia è allo sfascio, sta letteralmente franando sotto il peso della corruzione, di scandali, di un Parlamento bloccato a causa dei capricci del padrone, del più totale disprezzo delle regole, di un razzismo ormai endemico, e il popolo premia il principale responsabile di tutto questo. L'informazione di regime ha prodotto questo effetto, smentendo ancora una volta chi sostiene che il controllo dei media non sposta voti. Insomma, la fase 3 dell'inculata sta proseguendo, e chissà quando finirà.
Ma forse sono io a sbagliare, o meglio, ad essere sbagliato, in questo paese.

Aggiornamento: a quanto pare Zaia si dimetterà da ministro. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

9 commenti:

  1. la colpa...
    miopia?
    stupidità?
    quando ero piccola pensavo che essere stupidi nn è una colpa, ma ho dovuto cambiare idea. E la colpa del non capire niente? del venire accecati, certo, ma anche del lasciarlo avvenire.

    Su tutto quello che hai scritto, dal mio buchino di un cm quadrato da cui dispenso opinioni infinitesimali, posso dirti che la penso, su (quasi) tutto, esattamente come te. Ma nell'anamnesi andrei anche un bel po' più indietro. Grillo ha bruciato (ben prima di quella candidatura) un'opportunità immensa. E come? esattamente mostrando un'anima da leghista, benché gridando contenuti più civili; e in fondo propugnando appunto l'atteggiamento da sfascio che giustamente temi.
    E andando ancora più in indietro.. io penso che tutto questo nn sarebbe successo se, alla formidabile strategia di B., la sinistra avesse saputo opporre l'ULIVO, anziché sfasciarlo pensando ciascuno ai cz propri.
    Perciò, in ultima istanza, per combattere conto un partito dell'autoritarismo arrogante e maligno come quello che ora impera, l'unico modo (per il "polo" della sinistra) sarebbe stato (e tuttora è, per me) opporgli una vera moralità, un vero sforzo condiviso che sia volto al Bene comune, e non a tanti piccoli "beni" personali o partitici.
    Ma è fantascienza.
    Ma anche no. Chissà perché, mentre perdo fiducia in sto baraccone, aumenta la mia certezza che bisogna insistere a lavorare per gli anticorpi che la gente può produrre dal basso.
    E' pur sempre vero che un uomo armato di pistola non può nulla contro un esercito di formiche.

    Mi piace il tuo blog!

    RispondiElimina
  2. Ciao Alessandro
    credimi la colpa sicuramente non è tua, come ho già detto io credo che la questioni riguardi le alte sfere del pd che non cedono di un centimetro dalle loro posizioni di assurdità politica... ad esempio vogliamo parlare del loro comportamente per alcuni provvedimenti che non hanno visto una loro chiara opposizione, ad esempio mi viene in mente lo scudo fiscale, oppure quando non hanno portato in piazza neanche una persona per contrastare quella porcata della legge elettorale e via di seguito l'elenco sarebbe infinito.
    Candidature assurde come quelle di De Luca, oppure contrapposizioni di dalemiana follia verso uno come vendola (per il pd avremmo perso anche la puglia)...
    Sono questi i problemi principali. E' chiaro che anche io ho provato a convincere in questi giorni gli indecisi ma non si può dare la colpa a loro, altrimenti non ne usciamo, dobbiamo pensare che il 36% non ha votato, voglio dire non si può non prendere in considerazione questo dato altrimenti si è stupidi.
    Anche io mi sono arrabbiato con quelli che dicono che sono tutti uguali perchè come dici tu ora si vedrà quanto questo non è vero... cioè parliamo di uno come Cota, una come la Polverini a capo di un sindacato inesistente, Zaia e il suo assurdo panino... è chiaro che sarebbe meglio fare i conti con una come la Bresso, ma se il pd continua a fare analisi di questo tipo non andrà da nessuna parte.
    Ora la palla passa ai suoi tesserati che si devono svegliare altrimenti il fondo sta per essere raschiato!
    un saluto

    RispondiElimina
  3. Penso che gli italiani siano meno ottusi e meno imbecilli di quello che sembrano. E il motivo per cui alla fine premiano col loro voto chi ha già dimostrato di (ab)usare la politica per i propri usi e costumi, in barba alle leggi, al senso dello stato e al rispetto per i cittadini, non credo sia troppo difficile da individuare.

    E i fenomeni sono due. Il primo la "paura" del comunismo e della sinistra, instillata mediaticamente in maniera sapiente come una medicina da sedici anni a questa parte. Molta gente vota a destra solo perché ha paura che i "comunisti" facciano chissà che cosa. Quando sappiamo benissimo tutti che non è vero. Ma l'ignoranza è una brutta bestia.

    Il secondo (per chi non vota ideologicamente - e penso siano molti) è la mancanza di un alternativa forte e credibile a sinistra. Ci vuole qualcosa che riesca a coniugare una protesta e un'opposizione forte (tipo Di Pietro), a una proposta territoriale credibile ed "empatica" (tipo la Lega). E' del tutto inutile che peschino sempre tra gli stessi nomi "vecchi": in questo momento manca un leader vero, stimato e autorevole.

    Un leader.

    La cosa più vicina a un leader che la sinistra ha avuto in questi ultimi anni è stato Prodi, che dalla sua poteva godere almeno di una grossa *stima* da parte della gente. E infatti ha vinto due volte su due. Ma dietro di lui, poco (Veltroni, che peraltro ha fatto molto di più di quelli che sono venuti dopo ed è stato pugnalato alle spalle) o nulla (Rutelli, Franceschini e Bersani).

    RispondiElimina
  4. Ora il MoVimento è chiamato alla prova del nove. Io sono fiducioso.
    Il successo è stato inimmaginabile ed enorme. Il partito che ha il miglior programma politico non è fatto da professionisti della politica ed è nato dall'idea di un comico. Il paradosso italiano. Qui non c'erano candidati del MoVimento, penso che gli avrei dato il voto in caso contrario.

    Leggi Travaglio
    Altri, quasi uno su due, sono rimasti a casa o han votato bianco/nullo, curiosamente poco arrapati dai pigolii del "maggior partito dell’opposizione" e dal suo leader, quello che "vado al Festival di Sanremo per stare con la gente" e "in altre parole, un’altra Italia". Se, col peggiore governo della storia dell’umanità, l’astensionismo penalizza più l’opposizione che la maggioranza, un motivo ci dovrà pur essere. L’aveva già individuato Nanni Moretti nel lontano febbraio 2002, quando in piazza Navona urlò davanti al Politburo centrosinistro "con questi dirigenti non vinceremo mai".

    Sono gli stessi che sfilano in tutti i salotti televisivi, spiegando che la Lega vince perché "radicata nel territorio" (lo dicono dal 1988, mentre si radicano nelle terrazze romane o si occupano di casi urgentissimi come la morte di Pasolini) e alzando il ditino contro Grillo, che "ci ha fatto perdere" e "non l’avevamo calcolato". Sono tre anni che Beppe riempie le piazze e li sfida su rifiuti zero, differenziata, no agli inceneritori e ai Tav mortiferi, energie rinnovabili, rete, acqua pubblica, liste pulite, e loro lo trattano da fascista qualunquista giustizialista. Bastava annettersi qualcuna delle sua battaglie, sganciandosi dal partito Calce&Martello e dando un’occhiata a Obama, e lui nemmeno avrebbe presentato le liste. Bastava candidare gente seria e normale, fuori dal solito lombrosario, come a Venezia dove il professor Orsoni è riuscito addirittura a rimpicciolire Brunetta. Ma quelli niente, encefalogramma piatto.

    Come dice Carlo Cipolla, diversamente dal mascalzone che danneggia gli altri per favorire se stesso, lo stupido danneggia sia gli altri sia se stesso. Ecco, ci siamo capiti. Ce n’è abbastanza per accompagnarli, con le buone o con le cattive, alle loro case (di riposo). Escano con le mani alzate e si arrendano. I loro elettori, ormai eroici ai limiti del martirio, gliene saranno eternamente grati.

    RispondiElimina
  5. Credo che qui siamo tutti d'accordo nel dire che la responsabilità principale di questo disastro è tutta del Pd, i cui numerosi errori sono riassunti perfettamente nell'articolo di Travaglio citato da Matteo. Ritengo che la nascita dei Movimenti 5 Stelle sia l'esatta conseguenza di questi errori.
    Quello che volevo dire io, esprimendo le mie perplessità riguardo al Movimento, è che per cambiare le cose, purtroppo, non basta la forza delle idee. Io sarei davvero felice se questo Movimento riuscisse ad ottenere anche solo l'1% di ciò che si prefigge, ma è chiaro che per ottenerlo non possono muoversi da soli. Dire che con l'entrata del Movimento nei consigli è entrata la "rete" non significa nulla, dal punto di vista legislativo. Ottenere l'assoluta trasparenza per quanto riguarda stipendi è consulenze è già molto, ma i cambiamenti veri si fanno con le leggi, e le leggi le votano i consiglieri. Cosa possono fare, in questo senso, due rappresentanti del Movimento contro tutto il resto del consiglio? In questo senso dico che in politica occorre pragmatismo, capacità di prendere decisioni anche difficili ed impopolari, per ottenere qualcosa, valutare con chi è possibile dialogare e con chi no. Se il Movimento non comprende questo concetto, antipatico ma realistico, temo che farà la stessa fine della sinistra estrema, che con la sua intransigenza ad oltranza ha ottenuto soltanto un'inutile frammentazione, che soltanto ora, grazie ad un vero leader come Vendola, sta cominciando a ricompattarsi.

    RispondiElimina
  6. Ma di Grillo, ovviamente è la colpa. Anzichè andare a casa e fare largo ai giovani Bersani e company danno la colpa a chi parla di: Telelavoro, energie rinnovabili, internet gratis per tutti, riduzione dei parlamentari, acqua pubblica etc, etc...

    RispondiElimina
  7. Vedo in questi giorni tutti che si danno la colpa di qualcosa invece che guardare se stessi, bisogna vedere cosa hanno fatto dall'altra parte per alzare il consenso. C'è troppa gente che ce l'ha sul con il PD del PD, perchè questo perchè quell'altro, e basta! Nessuno è perfetto ma se invece di bastonarsi a vicenda ci si allea contro qualcuno non è meglio? Siamo tornati indietro di trenta anni dal punto di vista sociale, proviamo a fare passia avnti invece che indietro no?

    RispondiElimina
  8. io ho condiviso al 100% il programma del movimento a 5 stelle ... l'ho votato. In questi giorni ci sono stati dibattiti accesi su diversi blog e in uno mi sono anche preso degli insulti per la mia scelta politica. In Piemonte c'era da una parte la lega e le centrali nucleari (per pochi voti ora abbiamo cota come presidente) che ha perso una quantità elevata di voti per le astensioni e dall'altra la Bresso (pro TAV). bene, sono sempre stato orientato verso la sinistra di questo paese ma come faccio a dare il mio voto per una signora che ha fatto alleanze dalla sinistra piu' radicale all'UDC? All'UDC, ma come si fa? cosa possono condividere? Il PD ha fatto sempre sfoggio per le primarie e come mai il candidato piemontese era solo lei?
    Io NON voto per non far vincere gli altri, VOTO per un partito o movimento in cui credo e condivido programmi e idee ....

    Tantissimi auguri di Buona Pasqua

    RispondiElimina
  9. @Bruno: capisco la tua frustrazione. Molta gente di sinistra si è stufata di votare tappandosi il naso, ed ha deciso di disertare il voto o votare per il Movimento. Il Pd deve chiedersi seriamente perché stia accadendo, e darsi delle risposte chiare e comprensibili alla gente, per una volta. Chiaramente il Movimento è una ventata d'aria fresca, però - scusate se mi ripeto - non può chiudersi a riccio. Ci sono forze e partiti che condividono molto con il Movimento: Idv, Sinistra Ecologia Libertà, per parlare di partiti rappresentati. Se si vuole portare a casa qualcosa, il Movimento è costretto a parlare con qualcuno, per forza di cose. Per questo non ho capito per niente l'attacco di Grillo a De Magistris, che qualche giorno fa ha teso la mano verso il Movimento. Se il Movimento accettasse questa proposta di collaborazione, sarebbe un buon punto di partenza per tentare di costruire una vera alternativa a questo orrida destra.

    RispondiElimina

Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.