lunedì 8 febbraio 2010
L'arte del dubbio
Siamo alle solite, ma non bisogna stancarsi di ripeterle. Le parole di Massimo Ciancimino non possono fare altro che rimbombare, nella testa di chiunque abbia un minimo di coscienza civile, un minimo di amore per la giustizia. Forse questo signore è solamente un fanfarone che ama apparire nelle prime pagine dei giornali (quei pochi che metteranno le sue parole in prima pagina, sia chiaro). Forse la lettera che Ciancimino Jr. ha sventolato oggi davanti al naso dei giudici è un banale tarocco.
Forse.
Non ho studiato giurisprudenza, ma credo che l'arte del dubbio debba essere coltivata con cura da ogni magistrato che si rispetti. Seguire ogni strada possibile, non lasciare nulla di intentato, scavare a fondo nelle parole e nei documenti. Bisogna fare questo, a maggior ragione, se le parole sono particolarmente pesanti. In questo caso, sono macigni. Lo Stato che tratta con la mafia, il partito più grande d'Italia costruito grazie ai soldi della mafia, Berlusconi che fa affari con la mafia: se anche solo una parte di tutte queste ipotesi fosse vera, sarà tutto chiaro, dalla morte di Falcone e Borsellino alla proposta di legge anti-pentiti. Sarà la conferma che in Italia comanda la mafia, e con la Costituzione possiamo pulirci il culo.
Ma in Italia il dubbio non è ammesso, se si pestano certi piedi. Basta sfiorarli, per provocare reazioni spropositate: Alfano che parla addirittura di "agguato al governo", e a seguire tutti i valvassori e valvassini che riveriscono il padrone. Io mi chiedo di continuo: ma se sono davvero tutte calunnie, tutti complotti, perché non dimostrarlo nella giusta sede, vale a dire l'aula del tribunale? Non possono essere tutti comunisti, i giudici. Sono in malafede se dico che, attaccata al sederino di questi signori, brilla una chilometrica coda di paglia, che rischia di incendiarsi per la scintilla più piccola? Sono in malafede se penso che questa gente sa benissimo la storia per intero, e per questo cerca in tutti i modi di mozzare qualunque mano sia armata di pericolose pietre focaie?
Se è così, tappatemi la bocca.
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Eh, questi pentiti...
RispondiEliminaboh non so cosa dire... sarei portata a pensare che é probabile (non sono fun di berlusconi) ma dall'altra parte sono sincera e credo che troppe volte i pentiti hanno tirato fuori storie false... mah vedremo come va avanti probabilemte se tra una settimana non se ne sentirá piú parlare magari vuol dire che é vero...
RispondiEliminaNella penultima puntata di Annozero, Santo Versace (che è deputato del popolo delle libertà) ha detto "Non è necessario che uno finisca in galera per sapere chi è davvero. Ci sono persone che si sa chi sono, anche se sono incensurate".
RispondiEliminaIl fatto che l'abbia detto uno che non è cattocomunista-farabutto-eccetera la dice lunga...
Esiste sempre la presunzione d'innocenza. Vorrei ricordare che Marcello Dell'Utri, fondatore di FI nonchè amico del nostro presidemnte del consiglio, è stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa a 9 anni di reclusione, il processo di appello è in corso. Vorrei ricordare che il signor presidente del consiglio è stato condannato in primo grado molti anni fa anche per reati di mafia, poi tramite leggine ad personam è intervenuta la prescrizione in secondo grado.
Lasciamo lavorare i magistrati.
Sul lasciare lavorare in pace i magistrati sono d'accordo.
RispondiEliminaLe cose che ha detto Ciancimmino, sono anni che in internet si sanno, le dice da tanto tempo ad esempio Travaglio ...
E poi non bisogna dimenticare che lo stesso ciancimmino è un mafioso ...dunque se parla in un aula di tribunale lancia sicuramente un messaggio a qualcuno ... e noi sappiamo a chi!!!
Questa storia ora viene tirata in ballo e ripresa dai media tradizionali, strumentalmente come al solito, tutto questo farà finire nel cesso i messaggi importanti di questa storia e chi sappiano noi alla fine ne uscirà più forte che mai ... mannaggia!
No non sei in malafede!
RispondiEliminaQui basta mettere insieme i pezzi del puzzle e il gioco è fatto...
dell'utri, pizzini, tangentopoli, milano2, pentiti, stallieri, lettere, partiti nati dalle ceneri di chissà chi... e potrei continuare...
non sei in malafede!
Avete tutti quanti ragione. Il messaggio che volevo lanciare io è che mi pare inconcepibile che un ministro si metta a sbraitare di complotti e agguati, riferendosi tra l'altro ad un processo in cui nessun componente del governo è imputato. Un uomo di Stato come si deve avrebbe detto, se proprio si fosse sentito in dovere di dire qualcosa: "Quest'uomo dice cose non vere, e sono sicuro che il processo lo dimostrerà", senza bisogno di alcuna sceneggiata. Il problema è che l'Italia è abituata alle sceneggiate, ad un capo di governo che ogni giorno insulta i magistrati, solamente perché si permettono di fare il loro lavoro, è questa assuefazione il vero male dell'Italia, a prescindere dalla mafiosità o meno di Berlusconi. Questa continua, impunita aggressione nei confronti dei garanti della giustizia è un "liberi tutti" pericolosissimo, è un invito all'anarchia, o meglio, all'unica regola che Berlusconi ammette: io faccio quello che voglio.
RispondiEliminaDevo dire una cosa importante, specie al secondo commentatore.
RispondiEliminaI pentiti servono, come le intercettazioni. Punto.
Se un pentito mente, sarà il magistrato a indagare.
Leggi Grattera, ti servirà.
Opsss, ma non avevavo un accordo per lo scambio link?
RispondiEliminaSe non sei più d'accordo fammi sapere che ti cancello dalla lista dei blog e siti amici del mio.
[Re]write di Giovanni Greco
http://www.giovannigreco.eu
questo signore per me è inaffidabile e dice delle cose solo per riceverne un utile.La cosa che sorprende e che ci sono dei giudici ad ascoltarlo!
RispondiElimina@enio: be', se un signore sostiene un fatto così grave e dice di avere i documenti per provarlo, i giudici non possono fare finta di niente...
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