lunedì 1 marzo 2010

La verità vi fa male, lo so

Domandina: ma se io venissi colto in flagrante mentre sto tranciando con un tronchese la catena con cui è legata una bicicletta, cosa succederebbe? Semplice, verrei denunciato e arrestato, in attesa del processo che deciderà la condanna definitiva. Probabilmente la difesa mi suggerirebbe di ammettere la colpa, per spingere il giudice ad essere indulgente con me. Si potrebbe tentare una difesa accampando scuse puerili (la bici era mia ma avevo rotto la chiave, quella bici è lì da un sacco di tempo ecc.), ma verrebbero smontate in un nanosecondo. Mai e poi mai verrebbe in mente, ad una difesa assennata, di mettere in dubbio l'obiettività del fatto compiuto.
Questo ragionamento è all'apparenza molto banale, ma assume un'importanza straordinaria, quando ad essere coinvolto è il potente di turno. In questo caso, infatti, il fatto compiuto, la flagranza di reato non conta più nulla. La difesa inizia a parlare di complotto, di "giustizia sommaria", invoca a gran voce la "presunzione di innocenza", tutto questo mentre il signorotto riceve attestati di solidarietà e ammirazione a destra e a manca, che scorreranno ancora più copiosi nel caso il cui il potentato decida di "mettersi da parte", facendo passare quello che è un atto dovuto come qualcosa di commovente, straordinario, un gesto davanti al quale ci si deve inchinare. In pratica, si ha il ribaltamento totale della realtà, emerge il doppio binario su cui scorre non solo la giustizia, ma anche il senso che il popolo italiano ha della giustizia.
Dico tutto questo perché, due giorni fa, mi sono ritrovato a leggere, in quella sorta di cyber-fogna che è diventata Facebook, gli attestati di solidarietà rilasciati, da parte dei cittadini, a Renzo Masoero, presidente della provincia di Vercelli e sindaco di Livorno Ferraris, arrestato con l'accusa di concussione, mentre incassava migliaia di euro in contanti da un imprenditore. Il suo arresto è il risultato di un lungo lavoro d'indagine, a cui ha contribuito in maniera determinante l'intercettazione delle conversazioni che Masoero intratteneva con politici ed intermediari. Lui dice di aver sbagliato, di essere stato un ingenuo, ma di essere assolutamente in buona fede. Ovviamente il Pdl ha subito avviato una campagna pro-Masoero a tappeto, e su Facebook sono comparsi diversi gruppi a suo favore. Scorrendo i messaggi in bacheca ha iniziato a fumarmi il cervello: è tutto un parlare di "diffamazione", di "piccola macchia che non intacca lo splendido operato di Masoero". Si spinge addirittura a scrivere il suo nome sulla scheda elettorale, per ribadire che il popolo vuole lui. Chissenefrega se estorce denaro, chissenefrega se l'hanno beccato con le mani nel sacco, chissenefrega se le mazzette vanno ad ingrassare il debito a carico dei cittadini onesti che pagano le tasse. Insomma, in un impeto di rabbia mi sono iscritto al gruppo, unicamente per esprimere la mia indignazione, il mio sconcerto di fronte ad un sovvertimento così radicale dei fatti. Ovviamente le risposte non si sono fatte attendere: sarà la magistratura a valutare, tu non puoi esprimere giudizi, io sono fiero di essere suo amico, e così via. Dopo aver controreplicato mi sono cancellato dal gruppo, e come per magia il mio intervento è sparito, come si può ben vedere. D'altra parte me l'aspettavo: se non hai argomenti con cui rispondere, l'unica cosa che puoi fare è eliminare, sopprimere, come si può tranquillamente eliminare una "piccola macchia" dalla fedina penale del signorotto locale, per lasciarne intonso lo "splendido operato".
Forse ho sbagliato, non lo so. Forse questa mia incursione non è servita a niente, ma non potevo stare zitto, rimanere indifferente. Perché se si lascia correre, come purtroppo sta accadendo in Italia, allora tutto è concesso, ed anche le verità più evidenti diventano dicerie, se non menzogne. E il popolo beve, beve, felice e contento, senza rendersi conto che l'auto in cui viaggia sta sbandando di brutto.
Ma forse non è ancora troppo tardi, per evitare lo schianto.

3 commenti:

  1. Ovviamente condivido quello che dici perchè una persona sana di mente senza interessi personali non può che pensarla alla stessa maniera,al contrario tuo temo però che la macchina sia già uscita di strada e non sia riparabile perchè anche con un altro pilota i risultati sarebbero i medesimi

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  2. Siamo il paese dei complotti. Anche i nostri vicini di casa sono spie del kgb mandate dai nemici di Putin, ovviamente!
    Attestati di solidarietà ad un criminale? Be' ormai in Italia solo se rubi fai strada, fai carriera. Poi i pidiellini e i leghisti ce l'hanno nei loro statuti (sottinteso) il delinquere come 'obbligo morale'. Sto vedendo il sito del pdl, del governo Berlusconi. Da non credere: c'è scritto 1-03-2010 S. Silvio.
    Tra i commenti c'è chi dice ' il nostro amato cavaliere'...

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  3. Spero sinceramente che non sia troppo tardi, a volte la sensazione ci porta a pensare al contrario ma non si finisce mai di lottare questo è chiaro.
    Hai fatto benissimo ad intervenire e logicamente la reazione "loro" è sempre la stessa o eliminazione o insulti mai e poi mai contenuti!
    un saluto

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