martedì 13 ottobre 2009

Papà, perché quelli ci passano davanti?


Ed eccoci finalmente a Gardaland, il regalo che mio figlio desiderava da molto tempo. Ho deciso di sacrificare qualche soldo per donargli, una volta tanto, una giornata felice e spensierata. L'anno scorso, dopo la gita con i suoi compagni di scuola, le finanze domestiche erano agli sgoccioli, e quando mi ha chiesto quando saremmo potuti andare in quel posto dove tutti i suoi amici erano già andati con i loro genitori, ho dovuto rispondere: "Mi spiace, adesso proprio non possiamo". Dare quella risposta è stato molto, molto difficile.
Ma eccoci qui, adesso. Mio figlio è silenzioso, gli si legge la felicità negli occhi spalancati che non sanno dove posarsi. Gli chiedo: "Allora, dove vuoi andare?". Prima mi dice che vuole andare sulle montagne russe, ma poi cambia idea, ha un po' paura. Finalmente si decide: "Andiamo sui tronchi dove si esce tutti bagnati, il Colorado Boat!". Benissimo, è una giornata di sole caldissima, un po' d'acqua non farà sicuramente male.
Prima di entrare l'ho preparato. "Guarda che ci sarà tanto da aspettare, c'è tanta gente", gli ho detto. Mi ha risposto: "Lo so, ma è bello aspettare, è come la vigilia di Natale".
La coda, ovviamente, è lunghissima. Il cartello dice che ci sarà da aspettare un'ora. Per fortuna ho portato da casa acqua e panini, per cui sopportare l'attesa sotto questo sole sarà meno pesante. Mio figlio è tranquillo, guarda i tronchi piombare in mezzo all'acqua ed esclama: "Wow, sono proprio tutti bagnati!".
Dopo mezz'ora inizia a lamentarsi. Lo incoraggio, siamo ormai a metà strada. Poi uso un'arma infallibile: "Guarda gli altri bambini, sono tutti in coda qui con noi, non dicono mica niente, loro". Mio figlio sorride.
30 minuti dopo ci affacciamo ai cancelletti, finalmente. Davanti a noi si fermano i tronchi, da cui escono tutti zuppi e sorridenti. Dovrebbe toccare a noi, ma il cancelletto non si apre. Giusto, dimenticavo che ci sono quelli del Gardaland Express, quelli che hanno pagato 10 € in più a testa per saltare le code. Hanno una corsia preferenziale, arrivano e cinque minuti dopo se ne vanno via, tutti bagnati. Per un secondo ho pensato di pagare anch'io quell'extra, ma poi mi sono immaginato saltare tutta quella coda, passare davanti a quei bambini sudati per l'attesa, ed ho provato una profonda vergogna. Adesso però mio figlio mi chiede: "Papà, perché quelli ci passano davanti?", ed io non so cosa rispondere. Alla fine gli dico semplicemente la verità. "Loro hanno pagato di più e possono passare prima. Ma non sanno cosa si perdono saltando la coda, vero?".
Mio figlio risponde senza esitare: "Eh sì! E' proprio come la vigilia di Natale!".
Un giorno gli spiegherò per bene perché gli ho fatto patire tutto questo caldo, e sono convinto che lui capirà. Spero tanto che che nel frattempo il mondo non si sarà imbruttito a tal punto da rendere questo piccolo insegnamento totalmente inutile.

3 commenti:

  1. grande cava!ci voleva una polemica cosi!!!

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  2. Grazie... Tra l'altro ci sono diversi gruppi su Facebook contro questo Gardaland Express... Ah, aggiungo una piccola nota, per chi non l'avesse capito: questa è una storia plausibile, ma assolutamente inventata. Mi sono semplicemente messo nei panni di uno dei tanti genitori che ho visto domenica a Gardaland...

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  3. i soldi comprano tutto... anche il tempo (degli altri!)... non so quanto valga la pena prendersela con chi sfrutta questa "occasione" o con chi l'ha pensata! fatto sta che anch'io, se dovessi immaginarmi come un "papà", farei la fila "normale".... è assolutamente anti-educativo far vedere ai bambini che con 10 euro in più puoi passare davanti agli altri... ma del resto, è solo un'immagine - in piccolo - del nostro mondo... Qualcuno, una volta, ha detto: "Beati gli ultimi, se i primi saranno onesti"... non mi sembra però molto azzeccata per questo caso! forse sarebbe meglio "beati i primi... gli altri si fottano" (e noi ci fottiamo!)....

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