venerdì 4 settembre 2009

Sior Silvio Brontolon

Credo che in questa settimana e mezza di delirio pseudo-giornalistico molti cittadini italiani si siano chiesti: è tutto vero, o sono piombato in un incubo grottesco senza rendermi conto di nulla? Perché tutto ha l'aspetto di un'orrida commedia dell'arte, con tanto di stereotipi: su tutti, il predicatore che razzola male, e tutto il clero ufficiale che ostinatamente continua a dichiarare stima nei suoi cofronti, nonostante sia ormai chiarissima la sua perversa propensione ai rapporti omosessuali. Devo ammettere che non mi fa nemmeno un briciolo di pena, l'ormai ex direttore dell'Avvenire. Ho ancora in mente i terribili anatemi con cui il signor Boffo e il suo giornale hanno crocifisso il povero papà Englaro e chiunque avesse sostenuto la sua battaglia, per non parlare della campagna contro le coppie di fatto e i diritti degli omosessuali. No, non mi fa per niente pena il signor Boffo.
Ma l'altro indiscusso protagonista di questo teatrino è ancora più incredibile, se è possibile. Il signor Feltri in questa occasione ha superato se stesso. Probabilmente in futuro l'attacco di inchiestite acuta che ha colpito Feltri in questi giorni verrà ricordato come uno dei massimi esempi di giornalismo teleguidato. Il missile ha centrato in pieno e affondato Boffo, ma gli è andata peggio con il pesce più grosso, Ezio Mauro. L'accusa di evasione fiscale ha tenuto più o meno una giornata, fino alla puntuale replica del direttore di Repubblica. Certo, se l'accusa fosse stata vera Feltri avrebbe messo a segno un gran punto: ecco un altro che predica bene e razzola male. E come dargli torto?
Rimane una domanda: ma è vero giornalismo questa roba? E' giornalismo riciclare notizie note e sbatterle in prima pagina con l'unico scopo di far fuori l'avversario? Non è forse sbagliato, e un po' inquietante, constatare che Feltri parli di "avversari"? Un giornalista non ha avversari, se fa il suo mestiere. I fatti possono piacere o non piacere, possono anche dare molto fastidio a qualcuno, ma sono fatti, incontestabili. Per questo anche il più smaliziato non può fare a meno di pensare che gli avversari di Feltri non siano altri che gli avversari del suo mandante, ovvero Sior Silvio Brontolon, il personaggio meno in vista di tutta questa tragicomica vicenda. Non ha mai parlato, si è solo sentito in dovere di dissociarsi da Feltri. (chissà poi perché, visto che il proprietario del Giornale è il fratello Paolo Berlusconi, mah...) E' fin troppo chiara la battaglia che Berlusconi (Silvio) ha intrapreso contro l'informazione libera, arrivando a querelare un giornale perché ha posto delle domande (???????), e a querelare anche diversi giornali stranieri. Sono forse in malafede se penso che i missili lanciati da Feltri facciano parte di questa battaglia contro la libertà di parola e di dissenso? Direi proprio di no...
Il regime dell'informazione funziona già a dovere. Quali altri segnali di allarme dobbiamo aspettare, prima di renderci conto del baratro in cui stiamo precipitando?

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