mercoledì 8 luglio 2009
San Siro, 7 luglio 2009
Stanotte sono tornato dal concerto degli U2 quasi alle due. Ero stanchissimo, soprattutto per lo spossante viaggio di ritorno, ma il turbine di emozioni, che ancora adesso mi attraversa la mente e il cuore, mi ha tenuto sveglio a lungo. Immagini e suoni, legati inestricabilmente gli uni alle altre, ritornano come ondate improvvise, frammenti di una serata incredibile: l'attacco di Sunday Bloody Sunday, quasi coperto dal boato di 80.000 persone; lo schermo che si allunga fino a sfiorare la testa di Bono, mentre la sua voce, arrochita e maestosa, attacca la meravigliosa The Unforgettable Fire, e tu non sai se sei a bocca aperta per quella specie di astronave che è il palco, o per la canzone. Probabimente per le due cose assieme.
Questo spettacolo è il connubio perfetto tra suono e immagine, grandiosità e intimità. The Claw, il palco a forma di chela, costruito in mezzo al campo, crea paradossalmente un senso di vicinanza, di confidenza, un'atmosfera quasi da palasport. Gli U2 sono vicini, vicinissimi, ti pare di poterli sfiorare anche dal secondo anello. E' una sensazione nuova, inaspettata, che sembra fare a pugni con le dimensioni, ma soltanto chi ieri sera era a San Siro può capire cosa intendo.
Il concerto è durato poco più di due ore, durante le quali ho rischiato svariate volte di piangere per l'emozione. Forse anche Bono era commosso, alla fine, commosso per un pubblico instancabile, incontenibile, che ha accompagnato la sua voce dall'inizio alla fine. Quello tra l'Italia e gli U2 è un grande amore, e lo dimostrano anche le parole di Bono prima di attaccare One. Parla dell'Italia del Rinascimento, della musica, parla dell'Italia generosa, dell'Italia sempre pronta ad aiutare. Per questo esorta il nostro primo ministro a rispettare le promesse, cosa che non sta facendo. Dedica One a Berlusconi, una mossa geniale accolta da boati ed applausi. Poi San Siro è diventato pura voce, nell'intonare quel meraviglioso inno all'amore che è One.
Quando The Claw si è spento, quando gli U2, stremati, si sono inchinati davanti al pubblico prima di andarsene, è stato come rinsavire da un incantesimo, ma il "fuoco indimenticabile" che Bono e compagni hanno acceso ieri sera continua a bruciare, e difficilmente potrà mai spegnersi.
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Immagino sia stato proprio un bel concerto!
RispondiEliminaPer farti un idea del concerto vai a cercarti qualche video su YouTube... Davvero grande musica e grande spettacolo...
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