lunedì 17 dicembre 2012

Il pezzo definitivo

E niente, teniamocelo. I giornali si lanciano nella m. da lui sparsa come maiali che si rotolano nel fango, e così facciamo noi, felici di poter inventare un modo nuovo per descrivere sempre la stessa m., con il solo scopo di dire, una volta postato il tweet o lo stato su Facebook: "Minchia, quanto sono bravo". Si buttano a capofitto i comici e se ne cibano con ingordigia, masticano e masticano per sputare fuori una nuova, vecchissima battuta. E tutti a ridere di gusto e ad applaudire. Ma non stiamo ridendo di lui, no, stiamo ridendo di noi, della nostra incapacità a uscirne. È bastata una piccola dose per ricascarci mani e piedi. Prima ci si dibatteva a trovare un valido sostituto, un metadone che potesse lentamente disintossicarci. Monti e il suo governo erano i cattivoni ideali sulla carta, ma in realtà troppo posati e sobri per essere degni bersagli. Grillo era il sostituto quasi perfetto, capace di ispirare odio e amore allo stesso tempo, ma niente e nessuno può superare il maestro. E quindi teniamocelo. Ci piace e ci serve, perché ci giustifica anche quando la colpa è nostra. Teniamocelo, e non se ne parli più. Silenzio. Basta.
Basta.

2 commenti:

  1. Concordo al duecento per cento. Anzi, ti dirò di più: di chi cazzo è che stavi parlando? :)

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  2. Perfetto, non solo concordo al 100% (sono più sobrio di zio scriba...), ma ammetto che non potrei esprimerlo meglio di come fai tu: sarà qualcosa in più di una coincidenza che la parola "media" cominci anch'essa per "m"?

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Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.