sabato 12 novembre 2011

12/11/11: Forza Italia


In fondo non c'è molto da festeggiare. Ma è importantissimo festeggiare.
Domani i problemi non saranno risolti, e nemmeno dopodomani, ma forse si potrà cominciare a risolverli. Anzi, si dovrà cominciare.
Perché fino a oggi non si è potuto.
Perché fino a oggi c'era un tappo.
Un tappo che in 17 anni ha trasformato l'Italia in un catino pieno di merda.
Non che prima non ci fosse, ma il tappo ne ha impedito lo spurgo. E così noi da 17 anni nuotiamo nello sterco, e chi ci è nato e cresciuto ha imparato a nuotarci ancora meglio. Abbiamo imparato per forza di cose: qualcuno lo ha fatto a naso tappato, altri non sono riusciti a resistere, altri ancora si sono assuefatti a tal punto da non poterne fare a meno, e c'è chi ha risolto il problema amalgamandosi, diventando merda esso stesso. E se nel catino supremo, il Parlamento, chi doveva tentare di far saltare il tappo non l'ha fatto, nel grande catino che è l'Italia in troppi si sono liquefatti, innalzando il livello della melma.
Il domani mi preoccupa, perché forse non riusciamo più a respirare aria normale. Mi preoccupa chi è nato nel 1994, a cui qualcuno dovrà spiegare perché il capo del governo ha i capelli così grigi, la faccia piena di rughe e gli occhiali, al posto di quella maschera eterna e gonfia che era abituato a vedere da quando è nato. Qualcuno dovrà spiegargli che le urla e le scazzottate in Parlamento, gli avvocati-deputati ghedini, gli scilipoti, le santanché e le minetti, i capezzoni, i legittimi impedimenti, i caleari, i minzolini e - perché no - anche i di pietri che sventolano cartelli in aula, i bossi e i loro diti medi, le trote, assieme a infinite altre cose, non sono normali. E forse qualcuno dovrà spiegarlo anche a noi. Mi preoccupa chi ha vissuto questi 17 anni sempre con l'alibi a portata di mano, pronto all'uso, nientemeno che nella figura del presidente del consiglio. E naturalmente mi preoccupa chi non ha mai fatto saltare il tappo, pur avendo avuto diverse occasioni per farlo.
Ma in fondo la colpa è solo nostra, ed è per questo non c'è molto da festeggiare. Noi non abbiamo fatto nulla, il tappo è saltato da solo. E prima o poi si riformerà, se non impariamo a respirare aria pulita.
Quindi festeggiamo, cazzo, perché finalmente abbiamo l'occasione per imparare. Possiamo farcela?

6 commenti:

  1. Caro Ale, c'è ben poco da festeggiare, è vero.
    Ma meriterebbe una festa scatenata solo l'essersi riappropriati dell'urlo "forza Italia" che tu, con gusto e invidiabile acume, hai usato, proprio oggi, come titolo di questo tuo bel post. Lunedì inizierà la ricostruzione: per stasera permettiamoci il lusso di esultare come a Capodanno!

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  2. non c'è da festeggiare ma solo da riflettere

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  3. A parte lui, ci dovrebbe essere un bel po'di gente che si deve levare di mezzo. 17 anni di Berlusconi sono la testimonianza che il nostro intero sistema politico è da ripensare completamente. Siamo in ostaggio dei partiti! di gente arrogante che tratta l'amministrazione pubblica come un feudo personale.

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  4. certo che possiamo farcela, questo paese è uscito fuori da una guerra ed era uno dei paesi belligeranti, ricordiamolo sempre.

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  5. Anche se non mi vedrai esultare per la finanza democristiana al potere (il titolo di questi giorni potrebbe essere "i Grandi Schifosi Poteri presi per le orecchie da Schifosi Poteri ancora più Grandi"...) posso dire che se la penosa e avvilente era del berlusconismo fosse davvero finita io non potrei non esserne (moderatamente) felice...

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  6. ciao Ale
    chiaro che c'è la felicità per le dimissioni ma il berlusconismo è ancora vivo dentro gli italiani, e questo governo non deve pensare minimamente di far pagare la crisi ai soliti.
    Quindi vigili.

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