mercoledì 5 ottobre 2011

Il 1984 è vicino

Il sindaco Pd di Barletta Nicola Maffei, in merito alla strage del laboratorio, dice: "Non mi sento di criminalizzare chi, in un momento di crisi come questo viola la legge assicurando, però, lavoro, a patto che non si speculi sulla vita delle persone".

Rettifico, non è vero niente. Mi ha chiamato il sindaco di Barletta e afferma che il "non" iniziale è un'invenzione dei giornalisti volta a ledere la sua immagine. Quindi la frase autentica è: "Mi sento di criminalizzare chi, in un momento di crisi come questo viola la legge assicurando, però, lavoro, a patto che non si speculi sulla vita delle persone". (scusate, ma 12.000 euro non sono bruscolini)

Un secondo, serve un'altra rettifica
. Il sindaco mi ha contattato nuovamente per dirmi che il verbo "assicurando", seguito da un "però", è stato aggiunto allo scopo di dare un'ambiguità totalmente assente nel comunicato ufficiale, che quindi è: "Mi sento di criminalizzare chi, in un momento di crisi come questo viola la legge dando lavoro, a patto che non si speculi sulla vita delle persone". (che ci volete fare, 24.000 euro non sono uno scherzo)

Alt. Scusate. È tutto sbagliato. Il sindaco di Barletta ha memorizzato il mio numero al primo posto della rubrica e mi ha richiamato, dicendomi che la seconda parte del comunicato non esiste. Lui ha detto in realtà: "Mi sento di criminalizzare chi, in un momento di crisi come questo viola la legge". Fine. (chiedo perdono, dovevo salvare la casa)

No, no e poi no. Nicola mi ha chiamato un'altra volta. Ormai ci diamo del tu. Dice che le mie note tra parentesi conferiscono alle rettifiche un tono sarcastico che lo turbano e annientano il significato stesso della rettifica. Aggiunge che, da cultore della lingua italiana, si sente profondamente offeso dalla povertà linguistica del comunicato che gli è stato messo in bocca. In seguito inizia a dettarmi il vero comunicato pronunciato stamattina, ma sul più bello cade la linea. Se vorrà richiamerà. Nel frattempo dispongo una rettifica a prova di rettifica, assolutamente perfetta:

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Un bello spazio bianco pronto da riempire con tutte le rettifiche che volete. Già che ci sono vi do i dati del mio account, così potete rettificare a piacimento anche tutte le cose che ho scritto fino ad ora, senza avere il disturbo di chiamarmi ogni volta e senza dovermi terrorizzare con quella storia della multa. Così siamo contenti in due, vi pare?
(rettificherei quest'ultima parte, ma la multa, sapete...)
Ah, quando vi compariranno dei pallini al posto dei caratteri che digitate per inserire la password non preoccupatevi, è normale.

4 commenti:

  1. Ci siamo già, fino al collo.
    L'ignoranza è forza.

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  2. Un motivo in più per impegnarci in prima persona, con questa politica non ci sono speranze.

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  3. Già: perché criminalizzare chi ti regala 14 ore al giorno di LAVHORROR in nero, in uno scantinato, per € 3.95 all'ora? Se non ci lasci le penne, ne uscirai solo un po' malandato in salute, rincoglionito, sfruttato, distrutto, amareggiato, umiliato, frustrato, e più povero di prima. Che vuoi che sia?
    E mi dicono che sia un sindaco di sinistra!!!! O hanno già rettificato?

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Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.