domenica 28 novembre 2010

Contraddittorio

Replicate, prego. La telecamera è vostra. Occupate tutti i salotti buoni. Esplicate le vostre legittime posizioni. Penso possiate essere soddisfatti. Forse Fazio e Saviano vi hanno fatto un favore, che dite?
Sedetevi, e attorniatevi dai soliti tuttologi, che parlano di ogni cosa con la solita, invidiabile, incompetenza. Raccontate le vostre storie di lotta quotidiana a queste fosse biologiche televisive, che tutto ingurgitano per poi vomitarlo, puzzolente di qualunquismo. Armatevi di boccagli e nuotate nella melma. Approfittate del vento in poppa. È carico di ipocrisia, ma non fateci caso. Fanno così con tutti, è loro abitudine sventolare bandierine elettorali davanti al naso del popolo bue. Dei crocifissi, ecco cosa siete ai loro occhi. Guardate come invadono lo spazio a voi concesso, come coprono le vostre storie con dotte dissertazioni sulla "crisi del pensiero laico" e sull'"inno alla vita di Marx" (copyright Stefano Zecchi) - e me lo immagino, il vecchio Karl, discutere con i suoi contemporanei di eutanasia e di accanimento terapeutico. Ammutolite davanti a questi alieni, provenienti da un pianeta sicuramente meraviglioso, in cui tutti vivono felici e muoiono nel sonno, in cui la vita se ne va in un soffio e non in un rantolo che dura decenni; in un posto lontano da qui, dove esistono medici che un goccio di morfina in più ad un malato terminale e sofferente è sacrilegio, stiamo scherzando, si rischia di perdere il paziente, e medici che in piena scienza e coscienza ascoltano le loro preghiere. In silenzio, senza clamore, per non finire fucilati in piazza dagli stessi signori che adesso vi lisciano il pelo e vi mandano avanti con un cartello appeso al collo. Gridate la vostra voglia di vivere a chi vi incensa con la bocca e vi prosciuga con le mani, dirottando il denaro nelle cliniche private dei loro amici. Gridate e non ascoltateli. Questi vermi tele-politici, con voi, fingono solamente di farlo.

11 commenti:

  1. L'ostinazione italiana per il contraddittorio è l'illusione dell'esistenza di una società semplificata, binaria, ignorante?, schierata su posizioni nette, in cui o uno è bianco o è nero. O è milanista o e interista. O è comunista o è fascista. O è Guelfo o è Ghibellino. O è ateo o è cattolico. Invece la realtà ha bisogno di almeno 256 tonalità di grigio.

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  2. oncordo con te e con il marziano. D'altro canto dovrebbero invitare tutti ma proprio tutti. Questi "tutti" per altro godono di trattamenti speciai 365 giorni l'anno su tutte le reti

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  3. Anche ognuno di noi ha 256 tonalità o più, ed è contemporaneamente tutto e il contrario di tutto, in potenza. E' la mentalità del contraddittorio che tira fuori di questo tutto sempre il peggio.

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  4. Troppo d'accordo con Il Grande Marziano. Non pensavo che sarei mai stato d'accordo co' un Marziano.

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  5. Che dire? Completate alla perfezione il post. Ringrazio in particolar modo il Marziano per i suoi sempre preziosi commenti e per la citazione nel suo nuovo articolo, che vi consiglio di leggere...

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  6. propongo di ivestire di telefonate il servizio pubblico ogni volta che vogliamo replicare...

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  7. Spero solamente di aver la forza e il coraggio di decidere e applicare quel gesto estremo! Perché son pessimista al riguardo della possibilità di legiferare in merito! Perché non tutti son uomini abbastanza da possedere quel coraggio e quella libertà!

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  8. TI dirò...l'esigenza del contraddittorio è esigenza di democrazia: è il poter dire "cazzo se siamo un paese democratico...c'è sempre il contraddittorio, non sento mai una sola opinione, sono libero di scegliere!"
    Nella crisi della politica e dei valori che viviamo dal XX secolo a questa parte (si lo so che sembra venirne fuori un discorso molto semplicistico) il contraddittorio è un mezzo per poter sentire che questa crisi non esiste, che siamo davvero nel sistema politico più evoluto più bello più felice più tuttoquellochevipare nella storia dell'umanità, che esiste la micro e la macrodemocrazia in ogni ambito: una distorsione del concetto di parcondicio. E ciò si ripercuote in un bipolarismo di fondo nelle piccole e nelle grandi cose, un dover assolutamente generalizzare ogni concetto nel bianco o nel nero.

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  9. La possibilità di esprimere una pluralità di opinioni diverse è il sale della democrazia. Ma il problema è un altro: come ho già detto dal Marziano, il vero contraddittorio è raccontare un punto di vista, analizzarlo e capirlo a fondo, dopodiché ascoltarne un altro. Il contraddittorio italiano invece è una folla di voci che si accavallano, livellare tutte le opinioni, anche le più inammissibili, e metterle tutte nello stesso calderone. C'è uno che dice bianco? Bene, occorre uno che dica nero, altrimenti non c'è democrazia! Questo meccanismo è perverso, ed è attentamente studiato e voluto, perché è impossibile farsi un'opinione in questo modo.

    D'altra parte, se voglio capire un argomento, leggo un libro che ne parli, e un libro in genere racconta un punto di vista. Almeno fino a che non verrà imposto per legge il contraddittorio nei libri: ad esempio, se vuoi leggere qualcosa sulla Resistenza, devi per legge comprare un libro a favore dei Partigiani e un libro revisionista, per garantire la democrazia...

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  10. In fondo abbiamo detto la stessa cosa:) tra esprimere le proprie opinioni e avere necessariamente un contraddittorio c'è una differenza abissale...
    Il vero contraddittorio, se vogliamo chiamarlo così, lo creo autonomamente, ascoltando liberamente e coscientemente punti di vista differenti...non posso pretendere di averlo assistendo a dibattiti belli e pronti alla ballarò per intenderci: che senso ha sentire un coro di voci discordanti e su tonalità diverse urlare l'una sopra l'altra oltretutto gestite da un cattivo direttore d'orchestra? (Non ce l'ho più di tanto con Floris, è un esempio...)

    Leggere, leggere, leggere...meno tv e più lettura:) Il dibattito politico e la democrazia stessa fondati sul talk show non hanno ragion d'essere...La tv non si dimentichi mai è lo strumento passivo per eccellenza, ciò che vi è di più lontano dall'ascolto e dalla ricerca attiva. Fondamentalmente il "contraddittorio" è continuando il parallelismo coi libri leggere a riguardo della democrazia un Platone e un Russeau, Un Hobbes e un Locke per poi creare un proprio punto di vista; è una cosa auspicabile, è democrazia. Fare un grande libro pieno di immagini e con caratteri illeggibili con tutti e quattro gli autori che parlano contemporaneamente che senso ha? Questa invece è la nostra democrazia, tante immagini tanti colori e tanta confusione. Ma soprattutto proprio per il fatto che vi è tutto assieme appassionatamente il "libro" in esame ci sembra il più democratico di tutti, non so se ho reso l'idea:)

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  11. Direi che non occorre aggiungere altro...

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