domenica 21 dicembre 2008

Un parroco parla al Signore

la carne freme per motivi troppo umani
per questa veste fragile che mani umane
hanno tessuto – freme per motivi che un uomo
come me come tutti gli uomini mantiene nel
suo essere profondo
nel suo essere uomo
giudicami tu che io sento parte di me come
parte di me è questa carne piena di sangue
che vibra in petto per un profumo
troppo distante dall’incenso
giudica me che ho giurato fedeltà a te
e ho tradito te per scrutare la danza di lei
tu che sei dentro tutti noi e che ho visto appena
dietro le palpebre di lei dimmi se ho
peccato per la mia debolezza umana
o se ho forse semplicemente
naturalmente assecondato l’istinto
più nobile dell’essere umano
amare

anima e corpo i porporati obbligano a
separare ma è impresa vana e dimmi
signore
dimmi tu se è giusto
tu che hai messo un po’ di te in me
e in lei dimmi se è giusto provare a
squartare l’uomo
che così tu hai voluto
libero di scegliere bene e male
dimmi se è vero
che compio il peccato peggiore
amando lei e amando questa veste
vedendo solo bene in questo amore
tu cosa vedi signore?


L'ho scritta un po' di tempo fa. Oggi mi è tornata in mente, non so bene perché. Chi la leggerà forse griderà allo scandalo, o forse rimarrà indifferente. La mia è solo un'opinione molto umana e molto discutibile, come le tutte le cose umane.

Nessun commento:

Posta un commento

Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.