mercoledì 10 dicembre 2008

Siamo in Messico, cribbio!

Adoro la neve. Adoro i tetti bianchi e i fiocchi che cadono lievi e cullanti, senza fretta. Adoro l’aria asciutta, fredda ma non troppo, che entra tranquilla dal naso e sembra ripulire i polmoni dallo schifo che si respira di solito. Adoro il cielo grigio come argento, i suoni avvolti nel cotone e lo scricchiolio sotto le scarpe. Adoro la neve perché mi calma, mi rasserena. Il mondo sembra più lento. E stamattina, mentre camminavo verso casa attorno alle sette, ho colto un’altra grandiosa proprietà della neve, su cui avevo già riflettuto: la neve ha una capacità unica di smascherarci. Dal suo candore emerge la stupidità come una macchia di inchiostro. È veramente spassoso vedere SUV a quattro ruote motrici che arrancano su mezzo centimetro di neve fangosa, Mercedes che girano con le catene, manco ci fossero due metri di neve, utilitarie che si inchiodano al minimo accenno di salita. Sembrano dei frullatori, e ti immagini il guidatore che schiaccia l’acceleratore a tavolett, con i goccioloni di sudore che gli annebbiano la vista. Immagini i pensieri del pover’uomo: neve di merda, ma perché PROPRIO OGGI nevica, ma perché PROPRIO QUI e così via. Come se d’inverno di solito non nevicasse. Come se fossimo in Messico, e non a Pavia. E mentre pensa a tutte queste cose la macchina scivola, scivola, fino a toccare l’auto subito dietro, e con un bellissimo effetto domino ecco un’interminabile fila di macchine bloccate, per colpa di un pirla che credeva di essere in Messico.
Ma forse non è stupidità, forse è soltanto memoria corta. O forse le due qualità coincidono. I miei genitori a volte raccontano di nevicate incredibili, metri e metri di neve davanti alle porte e sulle strade, ma nessuno malediva la neve. Si prendeva una pala, si spalava, e per un giorno o due la macchina non si toccava. Saranno cambiati i tempi – ed infatti nevica molto meno di una volta – ma quel semplice buonsenso sembra sparito. Se la macchina non si ferma al semaforo, nonostante la mia vigorosa frenata, la colpa non è mai mia, che non ho messo le gomme da neve, ma è sempre colpa della neve, cribbio. Stupidità e memoria corta. Ecco l’italiano medio, purtroppo, e così si continua ad arrancare, a tamponare, e ad essere tamponati.

Nessun commento:

Posta un commento

Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.