giovedì 10 giugno 2010

Discorsi sull'Italia e sulla dittatura



Chi guarda il Tg1 non noterà la differenza, ma da oggi l'Italia è un po' meno democratica. Al culmine di questa tetra giornata svetta senza ombra di dubbio l'intervento di Gasparri (quello vero, non l'imitazione di Marcoré), che ha accusato la sinistra di non rispettare le istituzioni, al che mi è tornata in mente una battuta di Spinoza.it, terribilmente divertente e terribilmente tragica, nella sua realtà: "Gasparri negativo al test antidroga: cade anche l'ultima possibile attenuante".
Stiamo rapidamente riavvolgendo il nastro, non è ancora abbastanza chiaro? Mussolini definì il Parlamento "un'aula sorda e grigia". Fa forse differenza da un Berlusconi che definisce "infernale" il rispetto della Costituzione? E cos'è diventato il Parlamento grazie a Berlusconi, se non un'aula sorda e grigia, un fastidioso ostacolo da rimuovere?
Io non ci sto, naturalmente. Io mi incazzerò e mi indignerò come e più di ieri. Che se lo mettano nel culo, l'obbligo di rettifica. Ma è difficile tenere la barra dritta. La rete è popolata di gente che si informa, che si ribella, che nel proprio piccolo tenta di smuovere la devastante lobotomia dell'italiano medio. Ma una volta usciti dalla rete, cosa si trova? Un popolo imbruttito, ignorante, egoista, tutto sorrisi e pacche sulle spalle ma pronto a fare il furbo non appena gli si presta l'occasione, pronto a mettertelo nel culo senza nemmeno guardarti in faccia. Un'Italia stracolma di fustigatori morali, che disquisiscono di etica e di morale in discorsi all'insegna del "Sono tutti uguali, è tutto uno schifo", senza rendersi conto (oppure rendendosi perfettamente conto), di essere loro stessi l'emblema dell'uguaglianza, l'emblema dello schifo. Li trovi a tutti i livelli, questi personaggi, nella vita di tutti i giorni. Al lavoro, in università, dappertutto. Piccoli moralisti berlusconizzati che probabilmente formeranno la nuova classe dirigente italiana. È uno spettacolo desolante, un'Italia in cui non mi riconosco. Chissà, forse hanno ragione loro. Fare le cose per bene costa troppa fatica, meglio farsi furbi e chi se ne frega del resto. Ma non ce la faccio a dar loro ragione. È più forte di me. Sarebbe una violenza troppo forte contro me stesso. Per cui vado dritto per la mia strada, sempre incazzandomi ed indignandomi per tutto ciò che va contro la mia coscienza. Sperando che questa mia incazzatura possa contagiare qualcun altro.

10 commenti:

  1. E' un giorno triste per la nostra Repubblica e il bello che la stragrande percentuale dei nostri connazionali non se ne rende conto :(

    E' passato anche il bavaglio a Internet e dunque ai blogger, nel silenzio colpevole dei più, i primi i giornalisti che nutrono invidia nei nostri confronti, o meglio temono la nostra libertà nel raccontare i fatti. C'e da capirli, sono ostaggi degli editori che sono tutt'uno con la politica.

    Insomma uno schifo totale, speriamo nell'incostituzionalità del provvedimento e nel referendum (eventuale), comunque non ho fiducia dei miei connazionali.

    un saluto

    RispondiElimina
  2. Napolitano firmerà e quei connazionali che menzioni diranno "Eh ma non poteva fare nulla"

    RispondiElimina
  3. quello che ci sta capitando oggi è opera del centrodestra, ma la sinistra si è comportata come al solito, quando c'era da votare si sono alzati e se ne sono andati.Si resta lì a lottare e a cercare di cambiare in meglio le cose, magari dialogando col "nemico", cercando di strappargli quante più migliorie si può... andarsene via senza votare non risolve un bel niente!

    RispondiElimina
  4. ieri sera guardando il TG 1 ho pensato la stessa cosa tua

    RispondiElimina
  5. Caro Alessandro, la tua amarezza oggi è la mia. La tua rabbia oggi è la mia. La tua indignazione oggi è la mia.

    La disillusione no, quella non c'è, perché penso (forse peccando di superbia) di conoscere a fondo i meccanismi della politica parlamentare. E so bene che è stato finora ingenuo e vano sperare in una qualche salvezza misteriosa nelle aule di Palazzo Madama. O in un immediato domani in quelle di Montecitorio.

    Il ddl intercettazioni si appresta a divenire molto presto legge del paese. E sappiamo bene come questa legge vada a sovvertire l'intero ordinamento costituzionale, civile, legalitario e democratico della Repubblica.

    Per questo è nostro dovere disobbedire, per quanto ci è possibile, allo scempio civile d'Italia. Per questo motivo è importante sfruttare ogni occasione di unità e di collaborazione per rendere nulla, inutilizzabile, questa disgustosa legge dello Stato.

    RispondiElimina
  6. Quello che è successo ieri e che andrà avanti alla Camera fa parte di un progetto chiaro e con un obiettivo preciso. La trasformazione di uno Stato a immagine e somiglianza di B. e del suo impero.
    Quello che mi spaventa ancora di più è il popolo che non c'è, non lotta, non si interessa. Noi scriviamo sui nostri blog (per adesso) ma fuori cosa succede?
    Quanti sanno realmente cosa si è votato in parlamento? Cosa c'è in gioco?
    la risposta la sapete.
    Il pd ancora una volta si è comportato indegnamente, si sta dentro, si lotta, so vota contro comunque, si fa casino, ci si fa espellere dall'aula, si ribaltano le sedie ma non si fugge.
    Siamo allo sbando ma la nostra libertà non l'avranno mai!
    Chiudono un blog... ne apriamo 10.
    Vediamo chi si stanca
    un saluto

    RispondiElimina
  7. Disubbidire e provare anche ad agire al di fuori della rete. Per non essere schiacciati ed isolati.

    RispondiElimina
  8. @Niente Barriere: sinceramente non spero più in nulla. Ormai l'unica arma è la disobbedienza civile.
    @enio: non posso che darti ragione. Credo che l'abbiano fatto per paura che qualcuno votasse a favore del provvedimento... ma non c'erano vie di miglioramento. Una legge vergognosa non si può migliorare, si può solo eliminare.
    @nouvelles: sei riuscita a sorbirti l'ennesimo editoriale di Minzolini? Meriti un premio per il fegato più resistente dell'anno...
    @Alessandro: non mi aspettavo niente di diverso da quello che è successo. Questo è stato un piccolo sfogo per quello che vedo tutti i giorni, nella vita quotidiana. Ma naturalmente non è assolutamente mia intenzione gettare la spugna, grazie anche all'aiuto di tutti voi.
    @Ernest: non 10, ma 100. Ci staranno dietro, loro che non sanno nemmeno che cos'è un indirizzo IP?
    @Daniele: giusto, fuori dalla rete. Purtroppo la gente che bazzica nel web è ancora una minoranza, per cui è davvero indispensabile spostare questa battaglia fuori di qui.

    RispondiElimina
  9. Ale, conto su di te, su voi giovanissimi! Non azzardarti mai a non essere incazzato! Mai! Questa gente, che è la prima a deridere le istituzioni, si permette di rivoltare la frittata. E come facciamo a starci?
    Per fortuna altri italiani ci sono su questo pianeta, e tu ne fai parte Ale! Meno male.

    RispondiElimina
  10. @Nico: ti ringrazio davvero per i complimenti, non so se li merito, a me sembra talmente normale indignarsi per certe cose...

    RispondiElimina

Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.