venerdì 23 aprile 2010

Ho paura

Ieri, ad Annozero, il sindaco di Adro e i suoi concittadini lo ripetevano come un mantra, ad ogni spron battuto: "Io non sono razzista". Hanno ragione, in un certo senso. Loro non sono razzisti, o meglio, non si sentono razzisti. Non ne hanno consapevolezza. Il loro razzismo è talmente profondo, talmente insito nel loro animo, da rendere le loro dichiarazioni assolutamente candide, genuine. Non possono mentire nemmeno a loro stessi, questi individui. Bastava guardarli negli occhi, per rendersi conto del vuoto totale che ci sta dietro. Un buco nero ha risucchiato tutto, anche i valori in cui questi individui dicono di credere, trascinando dietro di sé anche l'umanità. Perché non c'era nessuna umanità, negli occhi degli abitanti di Adro. Non c'era etica, non c'era moralità, e "solidarietà" è diventata una parola strana, pericolosa, da evitare per non scottarsi la lingua e la coscienza.
Non è più ignoranza, non è nemmeno più il risultato del lungo lavorio operato dall'informazione berlusco-leghista. E' qualcosa di più e di peggio. Peggio del fascismo, in cui la difesa della razza era un'ideologia, discutibilissima, repellente, ma portata avanti con convinzione, con consapevolezza. Io ieri sera non ho visto niente di tutto questo. Non ho visto esseri umani, ma un branco di maschere vuote. Una massa di involucri alieni, che parla una lingua diversa dalla mia. Quante volte mi sono detto: ma io non sono come loro, noi non siamo come loro. Quante volte ho provato un senso di gelo, nello scorgere quell'abisso dietro i loro sguardi.
E quante volte provo paura, nel pensare che forse siamo noi, la razza in via d'estinzione.

7 commenti:

  1. La Lega grazie al lavoro sporco in questi anni dai tg e dai giornali di Silvio (e non solo), è riuscita a fare il lavaggio del cervello agli italiani, giocando sulla paure e sulle fobie. Complimenti neanche Dario Argento sarebbe riuscito a far meglio ... purtroppo!

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  2. Hai ragione, condivido al mille % quello che hai scritto. Io mi sono vergognato quando li ho ascoltati, mi son vergognato di essere connazionale di quelle persone. Sono DISUMANI.

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  3. Condivido al tremila per mille ogni lettera del tuo post. In questo paese anche l'espressione umana della peggiore intolleranza rifiuterà l'appellativo "razzista". Perché esso assume senso dispregiativo in termini assoluti.

    E perché nel 99% dei casi, i signorotti improvvisati difensori degli usi e costumi italici (o padani) e della politica delle "due razze, due princìpi" sono gli stessi che non hanno coscienza di cosa sia il razzismo.

    Discriminano tra italiani e stranieri, stabiliscono tutele, regole, diritti e doveri che si distinguono non in virtù dello status lavorativo o sociale, ma in virtù di quello etnico. Discriminano tra le razze. E non lo nascondono.
    Ma se poi qualcuno fa loro presente che questa è la esatta definizione di razzismo, eccoli tutti pronti a risentirsi e ad urlare "faziosi!" (come se questo, invece, fosse un insulto).

    E forse non avere pienamente coscienza di quanta sia tutta questa gente, è una salvezza psicologica in grado di non annullare l'ultimo briciolo di speranza che si può covare per questo nostro disgraziato paese...

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  4. Dobbiamo averne paura, trascurandoli facciamo il suo gioco.

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  5. Anche io Ale ho paura proprio delix che abbiamo visto ieri sera e che porta dritti alla fine della civiltà!

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  6. @Russo: grazie, buon 25 aprile anche a te e a tutti...

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Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.