domenica 3 gennaio 2010

Piccolo uomo



Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore troppo,
troppo vicino al buco del culo.


Chiedo venia a Mia Martini e Fabrizio De André, per essermi permesso di usare frammenti dei loro capolavori, nel riferirmi al nostro Ministro della Pubblica Amministrazione, ma credo che non esistano parole più adatte per descriverlo. Un signore di qualità infima, che si permette di criticare l'articolo primo della Costituzione su cui ha giurato, e in nome della quale riceve uno stipendio esagerato, versato dai cittadini italiani onesti che pagano le tasse. Un signore senza ritegno, totalmente privo di coerenza, forte con i deboli e debole con i forti, appartenente al partito di maggioranza più fannullone di tutta la storia repubblicana. Il Parlamento di cui fa parte lavora la bellezza di 8 ore alla settimana. Le scolaresche in visita a Montecitorio trovano l'aula costantemente semideserta. In questo il signor Brunetta è perfettamente coerente: che senso ha lavorare, se il concetto costituzionale di "lavoro" non ha senso? Che senso ha sudare, guadagnarsi il pane onestamente, se il pilastro fondamentale della nostra economia, e quindi della nostra democrazia, può essere messo in discussione da chiunque?
Mi piacerebbe molto rivolgerle personalmente queste domande, signor Ministro. Mi piacerebbe sentire dalla sua voce le risposte, anche fossero un insulto. Mi piacerebbe che lei, in un sussulto di quella dignità che non possiede, rassegnasse le dimissioni, annullando così il giuramento sulla Costituzione che lei trova così indegna. Mi piacerebbe vederlo in cerca di quella cosa che lei trova un concetto privo di senso, in un'agenzia interinale, vederlo elemosinare un contratto a progetto pur di avere qualche soldo in tasca. Mi piacerebbe moltissimo osservarlo mentre attraversa un tornello, l'arma infallibile contro i fannulloni. Ha mai pensato di installarne qualcuno anche in Parlamento, Ministro?
Io sono un suo datore di lavoro, signor Ministro. Perché non posso licenziarla? Perché noi non possiamo licenziarvi?

1 commento:

Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.