lunedì 9 novembre 2009

Tutti appesi a un crocifisso

Sorprende forse qualcuno il delirio scatenato dalla sentenza della Corte Europea sul crocifisso? Direi proprio di no. In Italia il rapporto tra Stato e Chiesa è un argomento dal potenziale esplosivo formidabile, e per questo motivo andrebbe maneggiato con molta cura. Io stesso tendo a scaldarmi facilmente, quando si tocca questo tasto delicatissimo. Per cui l'informazione dovrebbe comportarsi con cautela, dando il giusto peso alle notizie, senza caricarle di chissà quali significati.
Ma siamo in Italia, e in Italia l'informazione fa di tutto, tranne che informare. Al contrario, sembra compiacersi nell'alimentare i sentimenti più estremi del popolo italiano. L'esempio più lampante di questo periodo è il modo in cui i telegiornali parlano dell'influenza A: cifre sparate come proiettili, che hanno come unico effetto quello di terrorizzare il povero telespettatore. A sentire i Tg, il virus H1N1 sta mietendo più vittime della peste bubbonica.
Con la sentenza sul crocifisso, l'informazione ha fatto ancora peggio: prime pagine, minuti e minuti di telegiornale, sguaiate reazioni politiche (su tutte, l'ormai celebre sproloquio di La Russa), dibattiti televisivi che inevitabilmente terminano in rissa. I cittadini, emotivamente coinvolti nella questione, sono aizzati come cani rabbiosi, sentimenti irrazionali e xenofobi emergono con una facilità allarmante. Tutto questo per una questione, a mio parere, ridicola, perché la Corte Europea, per emettere questa sentenza, non ha dovuto fare altro che leggere un pezzo di carta chiamato Costituzione (in particolare l'articolo 7), e la revisione del Concordato effettuata nel 1984. Proprio così, la Costituzione, scritta, tra gli altri, da quegli orrendi laicisti che erano i democristiani, che avevano ben chiara la distinzione tra sfera politica e sfera religiosa. Tutti dovrebbero conoscere la Costituzione a memoria, come una preghiera, ma nessuno ne parla, nessuno la insegna, e di conseguenza nessuno la conosce. E il senso dello Stato va a farsi benedire.
Ma allora perché tutto questo baccano? Perché tutte queste parole per una questione che forse sarebbe più chiara, se venisse spiegata? Chissà, forse fa comodo a qualcuno che si soffi ininterrottamente su questa notizia, evitando accuratamente il rischio di dover dare notizie più importanti. E' meglio parlare del crocifisso, e dell'acquasantiera a contagocce che hanno montato non so più in quale chiesa per evitare il contagio da H1N1, o della legge che Berlusconi sta preparando per rimediare alla bocciatura del lodo Alfano ed affossare definitivamente i suoi processi? Non dico di mettere una notizia del genere al primo posto (non sia mai), ma darle un posticino, magari prima dell'acquasantiera, sarebbe così sbagliato? Dire che forse la crisi economica non è proprio finita, che un sacco di gente non sa dove sbattere la testa, sarebbe così sbagliato?
Sarei tanto curioso di sapere cosa pensa il diretto interessato, riguardo a questa questione. Mi sbaglierò, ma credo proprio che tutti questi crociati, questi strenui difensori della cultura e della tradizione italiana, prenderebbero un sacco di mazzate, se Gesù tornasse sulla Terra domani. Non credo sopporti molto di essere usato come arma nei confronti del nemico di turno da un esercito di delinquenti, puttanieri, adoratori del dio Po, razzisti, omofobi, e chi più ne ha più ne metta. Non credo che Gesù sopporti l'ipocrisia.

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