Per questa cosa mi beccherò qualche insulto, ne sono certo. È una riflessione che coltivo da molto tempo e voglio condividerla per capire cosa ne pensano gli altri e soprattutto chi condivide le mie idee politiche, per quanto confuse siano nell'ultimo periodo. Molti penseranno che forse in questo momento ci sono cose più importanti a cui pensare, ma credo che se contiuiamo a ragionare in questi termini di certe questioni non si parlerà mai, e d'altra parte a cosa serve la politica se non a questo?
Io conosco diverse "coppie di fatto": amici che hanno iniziato a convivere da poco tempo e altre coppie che invece vivono assieme da parecchi anni, se non decenni. Queste sono autentiche famiglie "in nero" che esistono per tutti tranne che per lo Stato, con tutto ciò che ne consegue. Per parecchio tempo ho considerato questa situazione come lesiva nei confronti di quelle persone che non vogliono sposarsi ma che comunque vogliono certificare il loro stare assieme. Sono moltissimi a pensarla così, e sono moltissimi a vedere un eventuale riconoscimento delle coppie di fatto come un segno di libertà. Anch'io la pensavo così una volta.
Adesso invece in tutta sincerità non capisco perché queste coppie che decidono di passare la vita insieme non contemplino minimamente l'idea del matrimonio. Se esistesse una degna certificazione delle coppie di fatto, una certificazione che quindi comporti uguali diritti e doveri di una coppia sposata, dove starebbe la differenza? Che senso avrebbe andare in Comune per certificare di essere una "coppia di fatto" invece che marito e moglie? Che senso ha stare assieme una vita e poi dover correre a sposarsi quando a uno dei due viene diagnosticato un tumore?
Ho provato in tutti i modi a rispondere a queste domande ma non ci sono mai riuscito. Davvero non capisco. Forse mi sfugge qualcosa.
Mi potete aiutare voi?
tanto rumore per nulla, si potrebbe dire.
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