venerdì 9 marzo 2012

Storia di un momento

Il momento in cui le cose cambiano non ha misura. È uno spazio virtuale, una fessura che non esiste e che diventa per questo infinita, assoluta. Prendi una canzone. Parte subdola, dita febbrili e preoccupate di ferire le corde disegnano una tela sfocata, volubile, una ritmica che sembra barcollare senza sostegno. E la voce è succube di questa incertezza, vi si appoggia con timore tastando nel buio. Il ritornello schiarisce un po' le idee ma non troppo, la melodia corre bassa, ha paura di essere bruciata dal sole. Come una vita fragile e sotterranea, capace di cogliere qui e là frammenti di splendore senza essere in grado di assemblarli, metterli in fila per ricostruire un senso, un disegno finale. Una vita precipitata nel buio che tenta di risalire, una canzone che ha paura di morire della sua bellezza. Può andare avanti così due minuti o due anni, con strofe e ritornelli che si susseguono senza stancarsi, ma senza esistere davvero, senza aspettarsi nulla di diverso.
È allora che accade. Passa inosservato, il momento in cui le cose cambiano. È uno scarto infinitesimale della realtà, un battito di ciglia, un sorriso uguale a tanti altri, uno sguardo intercettato e subito schivato. La voce che cambia impercettibilmente di tonalità. Un niente, e di colpo la bellezza esplode, una nube dorata che si posa su ciò che è stato e ciò che sarà. E così il percorso è segnato. Non sai dove porterà, ma è bello da starci male, e non puoi fare a meno di seguirlo.


3 commenti:

  1. Splendidi Artisti!
    E pensare che senza gli amici bloggers (tu e Lucien in primis) che me li fecero scoprire tempo fa, nemmeno saprei della loro esistenza!

    Un abbraccio.

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  2. la rete ci fa scoprire profonde meraviglie

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  3. belle perfomances queste nei due video, lontane dal mio genere di musica.

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Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.