martedì 15 gennaio 2013

Il dilemma del voto

Mi piacerebbe tanto non avere dubbi, essere convinto al 100% che la scelta che farò sarà quella giusta, ma non è così. Credo dipenda soprattutto dalla mia natura arci-critica, ma sono sicuro che in molti frigge lo stesso mio dilemma. Buona parte degli aventi diritto non si pone il problema: se ne sta a casa perché tanto sono tutti uguali e tanti saluti. In questo senso per me il problema non esiste: non ho mai pensato di non andare a votare e mai lo farò, nemmeno nel giorno del dubbio più atroce. Ma non è una scelta facile.
Qualcuno sicuramente sghignazzerà o si metterà le mani nei capelli dall'altra parte dello schermo. "Ma come fai ad avere ancora dubbi dopo che XX [e qui metteteci il partito/movimento che vi pare] ha fatto/permesso/accettato YY?", si chiederà. Domanda più che legittima e molto comprensibile. Ma il punto è proprio questo: sono pieno di dubbi, e li sto affrontando apertamente per cercare di risolverli. Anche con l'aiuto di chi legge, se ne ha voglia.
Il dilemma più insanabile è forse il più scontato, ed è quello da cui deriva tutto il resto. Da una parte c'è il desiderio di dare il mio voto a una formazione che rappresenti al meglio le mie convinzioni, dall'altra c'è il terrore di dare un voto che alla fine della fiera potrebbe rivelarsi inutile. Qualcuno salterà sulla sedia: ancora con la storia del voto utile! Hai un'idea malsana di democrazia! Così non cambierà mai nulla in questo paese! Può darsi, ma ci sarà un motivo per cui in gran parte delle democrazie occidentali a fronteggiarsi alle elezioni ci sono due schieramenti che in qualche modo racchiudono e sintetizzano due idee di società e sviluppo differenti? Non sarà che in Italia non cambia mai niente proprio a causa di tutti gli smarcamenti e i distinguo che alla fine inchiodano la vita politica e il Parlamento in un dibattito sterile e senza vie d'uscita? Io non sono un esperto politologo e potrei dire un sacco di cazzate, ma in fin di conti mi sto limitando a osservare la storia recente. Questi possono sembrare discorsi inutili e forse anche sbagliati a qualcuno, ma a me sembrano fondamentali, se davvero si vuole cambiare qualcosa in questo paese.
Sento già le voci alzarsi: sei un Piddino, ma come fai, vogliono fare l'accordo con Monti, e via così. La mia parola non varrà niente, ma credetemi, non lo sono. Credo però che i partiti vadano giudicati con equilibrio. La coalizione Pd-Sel è l'unica che ha selezionato il candidato premier e la maggior parte dei parlamentari con le primarie. Ora sta facendo di tutto per perdere voti: il balletto dei listini bloccati e l'incomprensibile corteggiamento di Monti spadroneggiano sui giornali. Ma la coalizione Pd-Sel è quella che con tutta probabilità governerà il paese e il programma elettorale parla di tante cose condivisibili. E chi dice che alla fine nonostante le primarie non è cambiato niente secondo me dice una stupidaggine. Anch'io avrei preferito che la Bindi si levasse dalla scatole, ma il Pd non è la Bindi e nemmeno Bersani. Il Pd è un partito di persone, di tante persone, non un partito-persona, e credo sia il suo pregio più grande.
Per chi vuole dare un voto assolutamente coerente con le sue idee ci sono due scelte: Rivoluzione Civile o il Movimento 5 Stelle. Non considero Sel perché l'alleanza con il Pd è già di per sé un compromesso inaccettabile per chi si vuole mantenere puro. A leggere i programmi elettorali c'è da strabuzzare gli occhi: fantastico, meraviglioso, hanno troppo ragione! E servono facce nuove, aria nuova!
Aria nuova? Ingroia si è imbarcato gente come Ferrero e Diliberto. C'è bisogno di aggiungere altro? Non mi sembra che le fondamenta di questo nuovo "movimento" siano così fresche e vitali, e sinceramente il tutto mi sembra un tantino improvvisato per risultare credibile. Non prevedo un grande futuro per RC.
E il Movimento 5 Stelle? Qui ci sono tutte le carte in regola: programma condivisibile al 100%, facce nuovissime. È la scelta ideale. Non ambirà a governare il paese, ma conquisterà abbastanza voti da poter influire su tutte le decisioni da prendere. Ma credo che il M5S abbia un immenso problema che alla fine ne segnerà il destino: l'assoluta mancanza di una visione politica.
Provo a spiegarmi: io credo che un partito che ambisca a cambiare le cose non possa limitarsi a decidere di volta di promuovere un tal provvedimento o bocciare talaltro "in base al programma". Per cambiare le cose occorre un progetto a lungo termine, una visione che tenga conto di tutti gli aspetti della realtà, e per far questo occorre una struttura, che piaccia o no. Il programma del M5S è un bellissimo elenco di cose davanti a cui non si può che essere d'accordo: "Abolizione delle scatole cinesi in borsa". Giustissimo, ma con tutto il rispetto è una frase da bar. Lo stesso discorso si può fare per tutti i punti. Il programma è il contenuto, non può diventare esso stesso l'unico collante di un partito. Un programma può migliorare, può essere messo in discussione in base all'idea che si ha del futuro, e io sinceramente questa idea non la vedo. Senza contare che in questo modo i futuri parlamentari saranno bandiere al vento: voteranno in base a quello che suggerisce loro la coscienza, esponendosi alla critica feroce del Movimento ("inciuci con il Pd-L, vergogna!"), o si atterranno alla regola aurea dei duri e puri di non dialogare con i morti viventi? E cosa succederà quando qualcuno oserà votare provvedimenti di altri partiti? Già mi immagino espulsioni da parte del non-leader Grillo, migrazioni verso altri lidi o verso il mitico Gruppo Misto.
Mi sto facendo troppe seghe mentali? Sto cercando il pelo dell'uovo? Sarà, ma forse è meglio pensarci prima che dopo, a danno ormai fatto, e sinceramente ne ho abbastanza di elezioni anticipate e governi tecnici che sono l'unico modo reale di non cambiare mai niente. E io voglio cambiare. Non voglio passare la vita a lamentarmi. Voglio cambiare.
Bisogna solo capire come. Mi aiutate?

14 commenti:

  1. Io non voterò ma se fossi costretto a farlo non saprei proprio su chi mettere la croce

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  2. Analisi buonam ma il Pd farà comunque il governo con Monti. Evidente a tutti che questo sarà il risultato finale, Berlusconi non è più possibile vinca, e non a caso il candidato a premier del suo schieramento è Alfano. La pistola del voto utile è una pistolina scarica. Io voto Rivoluzione Civile, perché solo una presenza della sinistra vera, potrà salvare qualcosa dal disastro sociale che ci attende, con i continuatori del governo Monti (abbiamo visto cosa hanno combinato in un annetto).

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    1. Il fatto è che non sono così convinto che Rivoluzione Civile sia "sinistra vera"...

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  3. Ormai è ufficiale, l'accordo tra Monti e Bersani per dare vita a una comune maggioranza e probabilmente un comune governo c'è, così che potresti anche votare Fini o Casini e avrai ottenuto l'effetto voluto.
    E quale sarebbe l'effetto voluto? Fare dell'Italia un paese simile agli altri paesi occidentali, con due partiti o coalizioni che si fronteggiano. In realtà, in Europa che io ricordi non esiste da nessuna parte una situazione di questo tipo, neanche in Gran Bretagna dove i partiti sono tre, non in Francia dove ce ne sono almeno cinque, non di certo in germania dove vige il proporzionale: ma dove l'hai visto questo sistema bipartitico? Ed in ogni caso, il bipartitismo non lo si introduce col proprio voto, ma con un sistema elettorale bipartitico.
    La cosa però più interessante per me è il tuo anelito verso l'omologazione italiana all'occidente, quando con tutta evidenza è l'occidente nel suo complesso ad aver portato il mondo al punto in cui si trova.
    Ora, capisco meglio quando ti schieravi a favore della globalizzazione anche se ti nascondevi dietro la sua ineluttabilità. Bene, bisogna intendersi, se accettiamo la globalizzazione, ci dobbiamo poi subire tutto il resto, la globalizzaizone quello è, pretendere che sia qualcosa di differente è del tutto illusorio.
    Io credo che alla base di tutto ci sia una grave sottovalutazione della profondità della crisi in cui ci troviamo, la crisi che la globalizzaizone c'ha portato sta distruggendo il nostro mondo anche se a livello di grandi masse la cosa non è ancora percepita distintamente.
    Questo voto non è un voto come qualsiasi altro, proprio perchè dobbiamo scegliere se assecondare la politica a livello mondiale che c'ha portato fin qui o se dobbiamo alzare la testa e rifiutarla.
    Io voterò per "Rivoluzione Civile", potrei dire non per il programma che ha ma per quello che non ha, perchè si tratta di una coalizione sicuramente eterogenea e che come tale va considerata come un luogo di dibattito e di lotta politica, cioè ci richiede un impegno ben maggiore che la semplice deposizione della scheda nell'urna.

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    1. Sono perfettamente d'accordo con te quando dici che l'occidente ha elaborato un sistema di sviluppo non sostenibile, e in questo senso credo davvero che occorra una rivoluzione che coinvolga le classi dirigenti e la popolazione. Ma quello che mi sto chiedendo io adesso è in che modo si può arrivare a questo cambiamento. Dal basso della mia ignoranza non credo che votare un movimento che, al di là della stima per il magistrato Ingroia, mi sembra più un'ancora di salvezza per varie personalità politiche finite sotto la linea di galleggiamento, sia il modo giusto. Tanto più che, come dici tu stesso, è tutto un "non". Vorrei ancora sottolineare che io non so quale possa essere la soluzione, ma credo che questa frammentazione generi solamente molta confusione e che alla fine non porti a nessun risultato.

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  4. e amico mio sta volta non posso proprio aiutarti... ora come ora mi stanno facendo incaxxare. L'occhiolino de Pd a Monti è imbarazzante.

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    1. Hai ragione, io non li capisco proprio. Ma è proprio per questo che non so dove sbattere la testa.

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  5. (sto cercando di implementare un sistema più "universale" per inserire i commenti. Se spariscono momentaneamente non è perché vi sto censurando! :-))

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  6. In realtà non ho nessun dilemma, voterò per Ingroia anche io, per la serietà dell'uomo e del progetto della necessaria Rivoluzione Civile. Vendola è stata una grossa delusione, praticamente scomparso dentro il PD. Legittima scelta, per carità, ma mi aspettavo di più. Berlusconi è cotto, fa del cabaret per attirare attenzione, ma è stato abbandonato da tutti. I piccoli artigiani, che votavano Lega, e che conosco bene, ora sono in crisi, delusi dalle ruberie dei loro, staranno a casa o andranno con Grillo... pochi rivoterenno Lega. Governo Monti - Pd, non mi piace ma sarà così... poteva andare diversamente, un anno fa.

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    1. Anch'io penso che Ingroia sia una persona seria, ma credo che non basti per farne un buon politico, e la confusione che sta regnando in questi giorni dentro la sua Rivoluzione Civile ne sia la conferma, purtroppo.

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  7. io questa tornata la faccio Con Grillo, al massimo ci costerà poco o niente rispetto al costo degli altri politici.

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