Avanzo nella folla densa. Sguscio come aria sabbiosa tra i corpi sudati. I fedeli soffocano nel caldo, la gabbia toracica accartocciata nella calca, ma dinnanzi a me si ritraggono, comprimono lo spazio vitale fino a renderlo sottile come un ago. Non è la puzza dei miei piedi, che si scioglie alla perfezione nelle zaffate di sudore vivo che la massa emana, ma il tocco appiccicoso del mio sangue a seminare urla e invocazioni a Dio – mai tanto inappropriate, bontà loro. È il terrore a balenare nei loro occhi quando scorgono il cuoio capelluto strappato, la crepa nella scatola cranica attraverso cui si intravede il bianco del cervello. Io cammino a mani aperte perché non c'è nulla da temere, ma loro temono me. Basta un soffio di vento per spazzare via l'umanità, e con essa la ragione, dal cuore degli uomini. Basterebbe distogliere lo sguardo, guardare con i loro occhi i miei occhi, per capire che non devono avere paura, ma non lo fanno. Anche la fede che dicono di professare espone radici troppo fragili, di fronte al mio sangue. Loro dicono, o credono, di credere, ma non credono. È evidente, ormai. Sono qui, esseri di tutti i colori, le mani strette sui rosari appena acquistati, gli zaini pieni di bottigliette d'acqua e oggetti di plastica marchiati con un'immagine che al loro ritorno a casa sarà già sbiadita, e mi guardano con terrore, e non capiscono nulla. Eppure sarebbe facile capire, in questo giorno luminoso, se usassero la ragione, lo strumento che più di tutto il resto rende l'uomo divino. Non la usano come non la usarono duemila e undici anni fa, quando ebbero paura di chi si mescolò agli ultimi per predicare l'amore e la fratellanza. Sono accecati dalle cerimonie e dai paramenti dorati che generano non comunione, ma divisione. Non c'è santità, non c'è beatitudine nella luce posticcia di questa celebrazione.
Per questo cammino tra loro, oggi. I miei occhi parleranno a chi vorrà ascoltare, e chi vorrà vedere vedrà il sorriso di chi, come me, ha sudato per vent'anni sopra i tetti delle case, con una cazzuola in una mano e un secchiello di cemento nell'altra. Lo stesso sorriso con cui sono morto per colpa di un mattone vagabondo, perché quel giorno avevo dimenticato l'elmetto. Lo stesso sorriso con cui la sera, per vent'anni, sono tornato a casa, felice di aver fatto il mio dovere. Per questo sono stato scelto. E così oggi, Primo Maggio, il giorno più santo di tutti, cammino tra loro, come duemila e undici anni fa, e dopo duemila e undici anni vedo la stessa confusione, lo stesso mercimonio, la stessa cecità. Nessuno mi ascolta, ma io ho fede, e sono certo che altrove, in altri posti, tra altre genti, qualcuno mi tenderà la mano. E forse questa volta ascolterà davvero.
Un Cristo in mezzo a quella folla invasata? Che magari desse in giuste escandescenze per cacciar via i mercanti e gli idolatri e i farisei e i sepolcri imbiancati? Non verrebbe crocifisso. Verrebbe linciato.
RispondiEliminap.s. ho visto lo sconcio filmato lassù: ma qualche famiglia di bambino ucraino morto di cancro denuncerà quel lurido revisionista per falso ideologico?
RispondiEliminaComplimenti Alessà, mi hai colpito al cuore...
RispondiEliminaMi è piaciuto, complimenti!
RispondiEliminaIl lavoro è una chimera, il prossimo anno il concerto del 1 maggio lo presenterà direttamente marchionne. Guardavo stamattina allibito un vecchio miliardario pedofilo, arrapato senza prostata e nano, essere inquadrato e più volte nominato dal TG1, sfruttando una cerimonia per un grande uomo simbolo di un popolo che gli è toccato vivere per 50 anni tra le peggiori dittature del secolo scorso. Ho vomitato!
RispondiEliminaBuon 1 maggio a tutti!
Bellissimo pezzo Ale! E mi unisco allo zio nel farti i complimenti per quel filmato merdoso che hai messo! L'avevo cominciato a vedere...ma non ce l'ho fatta, ho dovuto cambiar canale!
RispondiEliminaForte, amarissima metafora!
RispondiEliminaNon c'è santità, non c'è beatitudine.
RispondiEliminaQuanto vero.
Bisogni della pochezza umana, inventarsi la grandezza altrui.
Bravo bravo Ale!
RispondiEliminaBuon primo maggio in ritardo!
@Zio: quanto hai ragione. Leggi qui. Il filmato è allucinante, spero davvero che qualcuno lo distrugga in tribunale.
RispondiElimina@Inneres: addirittura? Grazie!
Grazie a tutti per i complimenti. È un punto di vista forte, ma io ho davvero pochi dubbi su chi deciderebbe di ascoltare e difendere un eventuale Messia...
Great post thaankyou
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