venerdì 5 novembre 2010

Gesto estremo

Alle 22 e 35 di venerdì 5 novembre 2010 il premier chiese ad una delle sue innumerevoli guardie del corpo la pistola d'ordinanza. Il nerboruto agente oppose una debole resistenza, ventilando bizzarre direttive impartite da non si sa bene chi, prima di cedere ed estrarre l'arma dalla fondina. "Ma cosa ci vuole fare?", chiese il povero agente porgendogli la pistola. "Mi fulmini il cielo prima di dirtelo", rispose, prima di chiudersi a chiave nel suo ufficio. "Non voglio essere disturbato da nessuno!", urlò attraverso la porta blindata. In sottofondo si sentiva una musica, un frammento della Cavalcata delle Valchirie di Wagner che si ripeteva ad intervalli pressoché regolari.
Il premier guardò il cellulare tremare e sbraitare come un forsennato sulla scrivania, poi chiuse gli occhi e si puntò la pistola alla testa.

Qualche ora prima l'ANSA aveva battuto la notizia riguardante il pacchetto sicurezza. Maroni aveva deciso di lanciarlo quel giorno con grande sprezzo del pericolo. Il premier aveva provato a dissuaderlo: "Ma ti rendi conto, dopo tutta 'sta storia di Ruby e le altre? Sai che mi sentirei preso per il culo pure io?". Ma il Ministro degli Interni non aveva ceduto: "Si fidi Presidente, non succederà niente. Tutti parleranno della liberalizzazione del Wi-Fi, e la stretta alla prostituzione piacerà ai nostri amici preti".
"E Ruby?", aveva chiesto il premier disperato.
"E chi sarebbe questa Ruby?", aveva risposto Maroni sorridendo.
Era andata così. Grande risalto al Wi-Fi, e l'Udc e il partito di Rutelli il cui nome al momento mi sfugge ad applaudire per il "chiaro segnale" dato da questa legge. Il premier guardava soddisfatto i titoli dei telegiornali che aveva accuratamente selezionato, quando squillò il telefono. In quel momento di totale relax, le Valchirie di Wagner quasi lo stesero. "Ma chi cazzo è?". Il display annunciava: "Numero privato". Il premier rispose.
"Pronto, chi è?".
"Silvio, aiutami!".
"Ma chi sei?".
"Mi chiamo Marika, aiutami, ti prego...".
"Voglio sapere chi sei!".
"Ho visto il tuo numero in televisione, aiuto, non voglio che mi arrestino!".
Il premier riattaccò. Una pazza che aveva il suo numero di telefono privato, com'era possibile? Aveva appena appoggiato il telefono alla scrivania quando squillò di nuovo. Un altro numero privato.
"Pronto, chi è?".
"Sei Silvio?".
"Chi è???".
"Aiutami, tu sei buono con le ragazze!". La voce di una ragazza che piangeva.
"Siete matte", disse prima di mettere giù. Cercò in fretta il numero del Ministro degli Interni, ma quello che vide scorrere tra le notizie del Tg2 lo bloccò. Incastrato tra le estrazioni del lotto e una notizia di sport il suo numero di telefono scorreva con una lentezza impressionante, accompagnato dalla dicitura: "Sono Silvio, risolvo problemi".
Il telefono squillò.

Interruzione immediata del telegiornale. Dimissioni istantanee del direttore dall'aria contrita e distrutta: "Non so come possa essere accaduto, signore, evidentemente quel foglietto che mi aveva lasciato l'altro giorno è finito nelle mani...".
"Mani un cazzo! Fuori di qui, prima che ti faccia arrestare per violazione della privacy!". Il direttore si voltò e uscì strisciando la lingua a terra. Nel frattempo era caccia al buontempone che aveva manomesso le notizie, proprio nel giorno in cui le battone di tutta Italia avevano un disperato bisogno di aiuto. Il premier si asciugò la fronte con un fazzoletto e lo diede in mano a Maroni, che lo guardò come si guarda la Sacra Sindone. Lo riscosse il premier: "E datti una mossa, cribbio!".
"Sì, certo, Presidente!", scattò Maroni infilandosi il fazzoletto nel taschino.
Nel frattempo il telefono del premier squillò.

Diede un'occhiata al display. Questa volta non era un numero privato. Aveva ricevuto decine e decine di chiamate. Qualcuno gli aveva urlato: "Muori, pezzo di merda!", qualcun altro l'aveva incoraggiato: "Vai Silvo, continua a sbattertele tutte, alla faccia dei froci comunisti!". Un altro doveva avergli mollato una scoreggia. La notizia che il numero era vero era corsa rapidamente su Internet, mentre tutti i canali di comunicazione televisivi erano bloccati.
"Come sta, Presidente?".
"Non ne posso più, Roberto. Sai che ho una pistola in mano?".
"Ma non scherzi, per una sciocchezza del genere! È tutto sotto controllo".
"Ormai lo sanno tutti, la mia vita è diventata un incubo! Cosa posso fare, se non farla finita?".
"Ha mai pensato di cambiare numero di telefono?".
Silenzio.
"E nel frattempo lo spenga".
Silenzio.
Il premier ripose la pistola. "Roberto, sei un genio!". Riattaccò e spense quella diavoleria. Andò alla porta, la aprì, restituì la pistola all'agente e disse: "Devo fare una conferenza stampa".

Il buontempone fu rintracciato durante la notte, ricevette un'offerta che non poté rifiutare, e un paio d'ore dopo sedette alla scrivania del direttore del Tg2. Lo scherzo del numero fu l'ultima birbonata della sua vita.

14 commenti:

  1. Azzo, ci illudi così e poi il nano neanche si spara?
    Comunque quello della scoreggia ero io... (non per maleducazione, ma perché a uno così che altro vuoi dire?) :-))))

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  2. Uhm. Stasera alle 22 e 35. C'è ancora tempo.
    Vado a impiccare Maroni.

    Complimenti Ale per il racconto!

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  3. E' al ministero sicuro...
    Ottimo post complimenti

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  4. Ale, ci sorprendi con suspance!!!
    Beh, chissà quante ragazze bisognose si precipiterebbero a telefonare!

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  5. ma lo sai che le intercettazioni telefoniche sono vietate? ;-)

    ...ormai non gli rimane che l'ultimo colpo di scena per ritornare in carreggiata, mi sono permesso di prevederlo qualche tempo fa...

    http://cosechedimentico.blogspot.com/2010/05/il-colpo-di-scena.html

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  6. Purtroppo non è successo. (E sì, lo dico da sempre che Maroni è un pesce fuor d'acqua, da quelle parti).

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  7. ahahahahaha nooo non ci credo ale! ma non al tuo racconto fenomenale (sei mitico!)...bensì al fatto che, mentre leggevo, mi sono detto "secondo me lo zio la scorreggia glie la farebbe veramente"...non ti dico quindi quando ho letto il commento dello zio, non riesco tuttora a smettere di ridere, se ci fosse ancora la penna anziché la tastiera vedi che zampedi gallina! :-)))))

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  8. Eh eh, una scoreggia è fin troppo educata... In realtà temo che non vacillerà mai... Soltanto il "poppolo" può sconfiggerlo, ma non ho molta fiducia nei suoi confronti...

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  9. Ma poi, che sia proprio il Tg2 a fargli questo sgarbo, è il massimo della parodia.

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  10. l'ho sempre detto io che avrei dovuto fare il concorso per diventare poliziotta, entrare a far parte del 'corpo' di guardia del presidente del consiglio e poi alla minima occasione buona (questa da te descritta) sparargli in fronte inscenando il suicidio! 3333)

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  11. troppo innamorato della figa che al premier di spararsi non passa neanche per l'anticamera dell'uccello.

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  12. Mi piace quando mischi politica, immaginazione e racconto. Da questa combinazione risultano post molto lucidi, e paradossalmente emergono scenari e prospettive più chiari della stessa situazione reale che li ha ispirati.

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  13. Zio e Petrolio, se volete vedere il sangue andate a leggervi il racconto del Cannibale, anche se non credo che il finale vi piacerà...

    Grazie dei complimenti Ross. Purtroppo la realtà è talmente grottesca che l'unico modo di parlarne che riesco a trovare in questo momento è usando l'immaginazione.

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