mercoledì 13 ottobre 2010

Il paese dei balocchi


La polizia stava a guardare. Non poteva fare altro, mentre quell'uomo grasso e tatuato tranciava con un tronchese le reti di protezione, mentre saltellava a cavalcioni sulla barriera mostrando il dito medio ed il saluto romano. "Venite a prendermi", sembrava dire. "Venite a prendermi, se avete il coraggio".
Accade questo, nel paese dei tornelli e della tessera del tifoso. Accade questo, e accade tutti i giorni. Ma ieri è accaduto in diretta, davanti agli occhi di milioni di persone. Chissà se ha fatto rinsavire qualcuno dei tanti abbacinati dalle vuote parole di questo governo, dalle tolleranze zero e dai giri di vite. Io ho seri dubbi, basta aprire Facebook per trovarsi la pagina inondata dai soliti gruppi ad indignazione teleguidata: "Zingari di merda", "Serbi dovete vergognarvi", e via di questo passo. Accade anche questo, nel paese del neofascismo color Arbre Magique, l'ennesimo, prodigioso ribaltamento di prospettiva in cui basta una bandiera straniera per dimenticare anni di croci celtiche, saluti fascisti, cassonetti incendiati, poliziotti uccisi da italianissimi "tifosi".
Accade, perché l'Italia è il paese dei balocchi. Basta sapersi organizzare, basta allearsi, affiliarsi, intrecciare rapporti con le persone giuste, per passeggiare con tranquillità sui diritti e doveri del vivere civile. Accade, perché l'Italia è un immenso stadio, in cui basta uno spinello di troppo per finire in galera. Accade, perché in Italia gli ultras stanno seduti nella curva Montecitorio, e appollaiati sulle barriere di vetro sbeffeggiano gli agenti anti-sommossa. "Venite a prenderci", urlano a volto scoperto, stringendosi a pugno attorno ai loro delinquenti. "Venite a prenderci, se avete il coraggio". E la polizia non può fare altro che stare a guardare.

12 commenti:

  1. Del caso in questione ho visto solo un paio di foto (ma mi sono bastate...) poiché faccio già abbastanza indigestione di partite di club, e delle nazionali me ne sbatto sempre più altamente (forse anche per il fatto che bandiere e inni guerresco-cazzoni mi fanno vomitare?)

    Comunque, sono anni che io per questa feccia inferiore propongo le HOOLIGABBIE: facciamo firmare a questi gorilla di merda la rinuncia a rivalse legali e cure mediche (con una crocetta), e poi chiudiamoli dentro a scannarsi fra loro, visto che è quello che vogliono, invece di sprecare migliaia di poliziotti per tentare di dividerli. (Ovviamente gabbie chiuse e niente telecamere all'interno, o diventerebbe il nuovo reality preferito dai guardoni).

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  2. Posso solo dire che *in questo caso*, a mio avviso il difetto è stato nella prevenzione, e per questo è difficile attribuire le colpe e troppo facile sparare a zero su tutti. Questura? Ministero dell'Interno? Mancate informazioni da parte delle autorità serbe? FIFA?

    Quando quelli ormai sono dentro lo stadio, sei fregato, a meno di non mettere in conto la degenerazione della situazione in qualcosa di molto brutto...

    Sul fatto poi che in ogni caso l'Italia sia un immenso stadio e che gli ultras siano seduti a Montecitorio, sono d'accordo. Solo che questi ultras non hanno bisogno di schernire la Polizia. Loro la comandano, la Polizia.

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  3. Dubito che in Serbia possano fare quello che hanno fatto, sapevano che qui avrebbero avuto completa libertà. Io non ce l'ho per niente con loro, ma con il nostro caro stato che non fa mai un beneamato cazzo.

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  4. il punto è proprio la prevenzione, ieri sera un genovese grazie al web ha riconosciuto il tipo con le tenaglie in mano, un capo ultras (molto capo poco ultras) che segue anche basket e logicamente anche li da vita ai suoi show! Era così difficile sapere chie era sto tipo per il ministero, questura, prefetto etc etc...
    buona giornata ale

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  5. Concordo con una parte dei commenti, è stato un problema di mancanza di prevenzione. Tant'è, che già questi stessi avevano conquistato il centro di Genova, danneggiando anche dei negozi, e marciando senza che le forze dell'ordine intervenissero miniammente. E poi la domanda è: come costoro hanno fatto ad intyrodurre armi di ogni tipo, prima in Italia,e poi perfino nello stadio? Ma una perquisizione degli autobus con cui sono arrivati, non doveva essere ovvia, dati i loro precedenti? Spero che almeno il questore di Genova abbia il buon gusto di dimettersi.

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  6. Per fortuna Ale io non ho nemmeno acceso la televisione e quindi non ho dovuto subire quanto è successo. Tuttavia concordo col marziano e con Ernest per il discorso della carenza adeguata di prevenzione.
    E, ovviamente (come potrebbe essere altrimenti) concordo al 100% con te su tutto quello che dici relativamente al perché accade! Sintonia completa. Che gente che abbiamo vicino Alessandro!

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  7. Gli eredi delle tigri di Arkan foraggiati dall'attuale opposizione serba.

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  8. Parallelismo sopraffino quello tra stadio e parlamento! Grande Ale.

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  9. iL PUNTO è: CON i famosi tornelli, controlli, perquisizioni ecc... come cacchio hanno fatto ad entrare quei criminali che avevano spranghe e petardi?

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  10. ora che hanno imparato la lezione al ministero dell'interno non si fanno più cogliere impreparati, a costo di evocarli i disordini (vedi gli avvisi x la manifestazione della FIOM domani a Roma)

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  11. L'idea delle Hooligabbie è semplicemente strepitosa: voglio lo Zio Ministro dell'Interno!
    È evidente che sia stato un problema di prevenzione. Questi personaggi sono molto organizzati, elaborano strategie precise per eludere i controlli, per questo occorrerebbe un efficace lavoro di investigazione. Ma qui in Italia si confonde sempre la legge con l'applicazione della legge: è inutile continuare ad emettere provvedimenti sempre più duri e restrittivi se poi non si applicano. È una banalità, ma sta alla base di tutte le malefatte italiane.
    Il fatto che allo stadio entri di tutto purtroppo non è nuovo: lo steward di turno probabilmente è troppo intimorito per mettersi di traverso a questi teppisti. Il problema sta a monte, vedendo anche che il disastro avviene molto spesso fuori dallo stadio.

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  12. a me è spiaciuto anche vedere bruciare la bandiera albanese senza che nessuno ne facesse parola. ma si sa, in italia l'importante è che non rompano le palle a noi, degli altri chi se ne frega. anche io ho scritto un post (e un libro) a riguardo se ti capita leggilo. comunque, gira e rigira a prandelli è andata bene se no la serbia ci rifilava 4 pere e tutti a casa.

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