giovedì 15 luglio 2010

Sanità à la carte

Qualche tempo fa ad un mio prozio sono state riscontrate, durante una visita in ospedale, delle cisti pancreatiche. Nulla di grave, ma i medici si sono raccomandati di tenerle sotto controllo, per verificarne la stabilità. Ad una visita più recente si è riscontrato un ingrossamento delle cisti, e per evitare problemi ne è stata consigliata la rimozione chirurgica. Come spesso accade, però, mio zio ha deciso di rivolgersi ad uno specialista della materia per avere una conferma, ovviamente in forma privata. Si reca quindi presso una grande clinica privata di Milano, sede di un'importante università, fondata da un sacerdote molto amico del premier (credo che gli indizi siano sufficienti), per farsi visitare da un luminare della chirurgia epato-pancreatica. La visita dura più o meno un quarto d'ora.
Costo della visita: 250 €.
Ai quali vanno aggiunti altri 250 € per la consultazione degli esami precedenti.
Io, nella mia ingenuità di studente di medicina la cui testa viene costantemente riempita di bellissime parole sulla natura quasi missionaria della professione medica, credevo che la consultazione degli esami precedenti fosse un momento fondamentale ed imprescindibile dell'approccio al paziente. Così ci han detto. Non credevo che tale importantissimo momento potesse essere venduto come un optional. Ma lo ripeto, io sono un ingenuo, e questa è la sanità verso cui stiamo andando. Una sanità alla carta, in cui si entra in clinica e si sceglie da un listino prezzi, come al ristorante. Colonscopia a 300 €. Valutazione del peso corporeo: 50 € (con un piccolo sovrapprezzo di 10 € verrà calcolato anche l'indice di massa corporea). TC encefalo per verificare la presenza di metastasi da adenocarcinoma polmonare: 200 €.
Soddisfatti o rimborsati, naturalmente.

2 commenti:

  1. Sine pecuniae, cantantur missae... E anche... Dura lex, sed lex. Insomma qui nessuno fa più nulla in cambio di nulla. Triste ed amara realtà.

    RispondiElimina
  2. Amarissima, e d'altra parte sapevo che funziona così, ma fa davvero male sentirtela sbattere in faccia...

    RispondiElimina

Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.