lunedì 14 giugno 2010

Un meraviglioso tuffo nell'oceano


Ocean Songs dei Dirty Three non è un disco di musica. È l'oceano, semplicemente. Parlare di generi, tracce, strumenti, non serve a nulla. Perché questo disco è inspiegabile, un mistero che si ripete ad ogni ascolto. Come può un trio (uno "sporco trio", per l'esattezza) possedere una tale capacità immaginifica? Come è possibile che tre semplici strumenti - batteria, chitarra, violino - riescano ad evocare il sapore salmastro sulle labbra, la risacca lenta e costante, l'impetuosità delle onde gonfiate dal vento? È un mistero, o più semplicemente è una magia. Ed è vero, è tutto vero. Non ci credevo, leggendo le recensioni, ma mi sono ricreduto immediatamente. Ho premuto "play" ed ho sentito le onde, ho sentito l'ammaliante canto della sirena. Mi sono ritrovato su una zattera in mezzo al blu, in balia di una tempesta. Sono affondato per poi riaffiorare, a rivedere le stelle. Tre strumenti, nemmeno un filo di voce. Un flusso sonoro da subire ad occhi chiusi, senza opporre resistenza. Un disco commovente, romantico, travolgente, indimenticabile. Un disco che insegna a non sottovalutare mai la magia della musica.

9 commenti:

  1. M'hai fatto venì voglia di ascoltare.

    Ps complimenti per la nuova grafica

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  2. Ciao Ale
    si piace anche a me la nuova grafica
    un saluto

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  3. Grazie, non è niente di rivoluzionario, solamente caratteri più grandi e un po' di spazio in più per i post...

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  4. Come saprai, qui su Marte il mare ce lo siamo giocato qualche milione di anni fa, complice un asse marziano ballerino e altre sfighe planetario-geologiche assortite. E non nego che ogni tanto, guardando col telescopio, provo un po' d'invidia per quel vostro abisso blu... Quindi mi incuriosisce davvero molto questo disco, potrebbe evocarmi sensazioni sconosciute... Lo cercherò. Grazie della segnalazione.

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  5. Ma fai delle recensioni irresistibili! Complimenti!
    Bella anche la copertina.

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  6. @Grande Marziano: io invidio la serenità olimpica che sicuramente si prova sul Pianeta Rosso... Ma questo disco potrebbe farti venire voglia di fare un giretto da queste parti...
    @Sara: la copertina è disegnata dal chitarrista Turner, e non potrebbe essere più azzeccata per un disco del genere. Quanto ai complimenti, sei sempre troppo buona, io cerco solo di far passare le emozioni che provo quando ascolto un disco, e mi fa davvero piacere costatare che qualcuno apprezza... Grazie davvero!

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  7. Apperò..mi sa che vado subito a rechercher qualche chanson (stanotte mi sento molto francais, chissà perchè, MEXICO 2-FRANCE0,eheh)
    Beato il marziano che lo vede ancora blu..

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  8. Ciao Ale, io ascolto jazz, ma questa tua recensione mi incuriosisce. Mi sa che mi procuro il materiale d'ascolto. E ti ringrazio.
    Un cosiglio te lo do anche io: Wide Angles, di M. Brecker.
    ciao_

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  9. Se ti piace il jazz, sono sicuro che questo disco ti piacerà. L'influenza del jazz è fondamentale in questo disco, soprattutto nell'utilizzo della batteria e della chitarra... Grazie a te per il consiglio, mi procurerò il disco al più presto!

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