lunedì 18 gennaio 2010

Fantasy Black Channel


Questo disco è goduria musicale allo stato puro. E' uscito due anni fa, ad opera degli esordienti Late Of The Pier, ma l'ho scoperto soltanto di recente, e credo che sarà molto difficile scrollarmelo di dosso. Un disco del genere va sempre tenuto a portata di mano. In certe situazioni può risultare indispensabile, come una birra ghiacciata a Ferragosto: quando vi svegliate con la luna storta, per esempio, o quando siete inchiodati al traffico delle sette e mezza, e state insultando il mondo intero. Sparare Fantasy Black Channel a palla, in quei casi, può essere meglio di un antidepressivo.
Certo, il primo ascolto è stordente. Questa banda di giovincelli inglesi suona un pop-rock schizofrenico, pieno di strumenti e cambi di ritmo. Nel corso di una traccia di tre minuti i Late Of The Pier riescono a frullare percussioni tribali, assoli di sintetizzatore e acidissimi riff chitarristici. L'ascoltatore è sballottato come un punch-ball in questo marasma di suoni, ogni canzone è un collage impazzito di frammenti, intuizioni melodiche che si accavallano, ma il risultato non risulta per niente caotico, anzi! La grande capacità di questo gruppo sta proprio nel riuscire a gestire alla perfezione questa immane densità sonora. Per far questo ci vuole tecnica, ci vuole ispirazione, e a quanto pare i Late Of The Pier abbondano di entrambe.
Parlare delle singole tracce è inutile, l'intero disco è un flusso musicale ininterrotto ed irresistibile, che può piacere a chiunque: dal discotecaro più accanito, che non potrà fare a meno di saltare come un ossesso, al rocker duro e puro, che ne apprezzerà la complessità sonora e l'infinità di virtuosismi strumentali e trovate imprevedibili e geniali. Tutti gli altri, gli ascoltatori "medi", ci troveranno semplicemente uno dei dischi più divertenti e "sballosi" degli ultimi anni, una scarica elettrica di grande musica, assolutamente priva di effetti collaterali.

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