sabato 13 ottobre 2012

Voglio trovare un senso a questa storia

Due e mezza di notte. Le luci della casa sono spente, tranne una. La lampadina a risparmio energetico illumina una sedia su cui poggiano, a mo' di scrivania, diverse cose: un timbro, un libro con la copertina rigida, un affare che sembra una calcolatrice, una pinzatrice, rotolini di carta, graffette per la pinzatrice, delle tessere magnetiche, un mucchio piuttosto alto di foglietti colorati. Accanto alla sedia sta un cestino pieno di quelli che sembrano scontrini, e accanto al cestino c'è una scatola stracolma di foglietti colorati uguali a quelli sulla sedia. Altri foglietti pinzati a misteriosi scontrini stanno alla rinfusa su uno sgabello vicino alla sedia. Di fronte all'improvvisata scrivania, su una sedia con le rotelle, c'è un uomo. Sotto gli occhi ha le ombre di chi dorme troppo poco, e infatti dorme poco. Pochissimo. Quasi per niente, in questi giorni. Si sveglia alle sei e lavora fino a notte così fonda che diventa mattina presto. Anche adesso lavora.
La macchinetta fa bip, e sullo schermo compare una scritta: "Errore scrittura carta”. L'uomo bestemmia ed estrae la tessera magnetica dalla parte inferiore della macchinetta. Strappa lo scontrino che dichiara la mancata transazione e lo butta nel cestino. Prende il foglietto colorato che teneva a fianco della macchinetta e lo infila nel mucchio, poi ne prende un altro dalla cima. Lo gira. Ci sono dieci cifre e lo spazio per un timbro. Infila di nuovo la tessera nel terminale, sul display compare un menù. Con i tasti scorre le opzioni fino a "Selezione premio", schiaccia il tasto "ok", digita le cifre 1019 che corrisponderebbero al codice premio, fa strisciare un'altra carta magnetica in una fessura del terminale. Compare la scritta "Connessione in corso". Tic, tac, tic, tac, la linea è lenta, a volte si connette dopo un minuto di orologio, ma questa volta va meglio. Ora il terminale chiede di digitare il codice controllo. L'uomo digita le dieci cifre riportate nel foglietto. Connessione in corso, di nuovo. Nessun errore questa volta, transazione eseguita. Esce uno scontrino lunghissimo. L'uomo timbra il foglietto, strappa lo scontrino e li pinza assieme, poi lo butta sul mucchietto dello sgabello.
 
Sette ore prima. Il piazzale del distributore è preso d'assalto. La coda arriva fin sulla strada. Tutti si presentano con il buono sconto in mano, grazie al quale possono usufruire di uno sconto di 8 euro ogni 40 euro di carburante. Il cliente porge 40 euro all'uomo, l'uomo estrae il portafoglio zeppo di buoni dal marsupio e prende 8 euro di resto da dare al cliente. Alla fine delle giornata nel portafoglio ci sono più buoni che banconote.
 
Due e trentacinque di notte. L'uomo prende un altro buono dal mucchio, un altro pezzo di carta da trasformare in 8 euro veri. Ne resta qualche migliaio e poco più di una settimana per compiere il miracolo alchemico. Se il Dio della Connessione lo assisterà, forse riuscirà a farsi ridare quasi tutti i soldi che gli spettano. Adesso però deve dormire, non ce la fa più. Si alza, va in camera da letto, sveglia sua moglie e si fa dare il cambio.
 
Due e quarantacinque. L'ideatore del sistema di rimborso dei buoni dorme. Buonanotte.
 

2 commenti:

  1. Io vado a fare benzina nei soliti post da sempre, mi alterno in due distributori, dove lavorano persone serie di cui mi fido, posso dire d non sapere nemmeno che marca di benzina mi vendono, ma non m'interessa. Il fatto è che come con i tassisti, come con tante altre categorie professionali, anche i benzinai sono presi di mira, perché i grandi gruppi vogliono spartirsi tutta la torta. E'l'attacco a una categoria di lavoratori e tutti avremmo l'obbligo di pensare che il risparmio odierno di 5 centesimi oggi, lo pagheremo chissà quanto domani.

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  2. io ho deciso faccio sempre 10 euro... quando si ferma lo scooter lo lascio li
    :(

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Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.