Iniziò con le suore, ma nessuno seppe nulla nei primi tempi. La Chiesa spese molti soldi per nascondere quella che sembrava null'altro che una strana epidemia, l'acutizzazione di un fenomeno conosciuto fin dai tempi della Monaca di Monza. Con discrezione molte suore ritrovatesi misteriosamente in stato interessante vennero traslate in svariate cliniche sparse in tutto il mondo, buchi neri in cui far sparire il corpo del reato con un solo tiro di sciacquone. Ma ben presto questa condotta diventò un problema. Le suore rimanevano incinte a un ritmo mai visto, come se tra loro circolasse un tizio con una Liquidator 120 al posto del pisello, e così iniziò farsi strada una domanda: che sta succedendo? Le suore giuravano e spergiuravano di non aver commesso alcun atto impuro, si stracciavano le vesti di fronte ai porporati che le interrogavano. Qualcuna arrivava a dare la spiegazione suprema: lo Spirito Santo, e per qualche tempo i porporati accarezzarono l'ipotesi. Lo Spirito Santo! Che questa sia una prova? Un avvertimento? Un segno? O forse una sfida? I cardinali si scervellarono un bel po' sul significato recondito della faccenda, tra una telefonata a Lugano e un'avemaria, fino a quando lessero che qualcosa di simile stava accadendo anche al di fuori delle mura silenziose e gommate del clero. In tutto il mondo si stava verificando una vera e propria esplosione di nascite. Le neo-mamme arrivavano a frotte nei reparti di ginecologia, le pagine di cronaca non si occupavano di altro che di neonati gettati nei cassonetti e di aborti clandestini finiti nel peggiore dei modi, e infine si parlava dei miracoli. Improvvisamente i centri di procreazione assistita divennero inutili: donne giudicate infertili rimasero incinte in un battito di ciglia, e nei talk-show pomeridiani si arrivò ben presto alla saturazione di storie di concepimenti miracolosi dopo un disperato viaggio a Lourdes, a Medjugorje, a Santiago de Compostela, a Las Vegas, tanto che ben presto vennero soppiantate da un vero e proprio esercito di zitelle. Donne solitarie di colpo in preda a nausee, voglie e una prominenza addominale che nemmeno sessioni intensive di pilates riuscivano a far scendere. In preda alla disperazione andavano davanti alle telecamere a professare la loro purezza: - Io non ho fatto niente di male! - gridavano tra le lacrime, traducendo in termini accettabili pensieri sul fatto che rimanere incinte senza nemmeno il piacere di una scopata aveva il gusto una beffa cosmica, del più crudele dei supplizi divini. Per la Chiesa l'esercito delle zitelle fu invece un'autentica manna dal cielo: non c'era più alcun dubbio, ormai, che lo Spirito Santo fosse sceso in Terra per lasciare il suo frutto divino, e così si tranquillizzarono. Avrebbero avuto tempo e modo di speculare sul significato dell'accaduto, sempre tra un'avemaria e una telefonata a Lugano.
La loro olimpica serenità si sfaldò non appena uscirono i risultati di una serie di studi ed esperimenti che spiegavano la natura del fenomeno. Dopo qualche mese si capì che le donne non vedenti erano diventate sterili. Mentre il resto del mondo figliava come conigli, nessuna donna cieca era rimasta incinta. Il dato era strano ma evidente. Dopo vari approfondimenti si arrivò alla conclusione che le donne venivano ingravidate dagli sguardi dei maschi. Nessuna malizia, nessun contatto fisico. Bastava l'incrocio fugace tra pupille di sesso opposto per operare quello che fu definito il "teletrasporto del seme". La spiegazione faceva il paio con lo Spirito Santo, ma era l'unica possibile. I figli avevano i geni del panettiere, del postino, del parroco da cui ci si era confessati, del proprio vicino di casa. Spesso erano geni sconosciuti, probabilmente il concepimento era avvenuto in autobus o al supermercato. La gente accettò con stupore la spiegazione scientifica, ma ben presto la vera domanda fu: che fare? Gli scienziati iniziarono a studiare un possibile metodo contraccettivo, e dopo un po' di tempo si capì che per fermare il concepimento bastava indossare gli occhiali da sole.
Questa scoperta dilaniò la Chiesa nel profondo. Che problema c'è? Che le suore mettano gli occhiali da sole! diceva qualcuno. Eh no, non possiamo opporci in questo modo alla Sua volontà! rispondeva qualcun'altro. Ma non c'è fornicazione! era la ribattuta. Non è vero, in fondo in uno scambio di sguardi tra uomo e donna c'è sempre un briciolo di malizia, un pensiero di fornicazione! era la ri-ribattuta. Ma dai! era la ri-ri-ribattuta. Il dibattito si protrasse per circa duecento anni, ben nascosto al mondo esterno, tra una dichiarazione sull'incrollabile fede nello Spirito Santo, un'avemaria e una telefonata a Lugano, perché nel frattempo le suore in confusione continuavano a rimanere incinte. Si vergognavano a indossare un metodo contraccettivo in pubblico, e quando finalmente le altre sfere decisero che forse, in casi estremi, quando c'era tantissimo sole, gli occhiali scuri si potevano indossare, Dio si era divertito abbastanza e decise che il caro, vecchio metodo riproduttivo era molto meglio, in quanto a rapporto costi/benefici e alla possibilità di scelta. Al che un vecchio cardinale sbottò: - Dio si prende gioco di noi!
Bravo, questa volta ci hai preso.
eheh... le suore con gli occhiali da sole mi hanno fatto venire in mente un vecchio zio del Piemonte, che una volta mi raccontò questa: "Sai perché le suore nei conventi tengono le persiane chiuse, le luci spente, e mettono pure gli occhiali da sole? Perché è l'unico modo che hanno per riuscire a vedere un cazzo"... :-))))
RispondiEliminaAh ah, me la ricordavo anch'io questa storiella! Ma credo che la realtà sia molto, molto diversa!
EliminaIo invece, anche perchè sotto tra i "Ti potrebbero anche interessare" c'era Berlusconi da Vespa, ho pensato ai divertenti giochi porcelli a casa sua con Minetti and company vestite, dicono i ben informati, da suore... bella comunque questa storia, chissà quante ne avrei ingravidate io con i miei occhietti ;))))
RispondiEliminaSi sa che lo sguardo di un alligatore fucila, un po' come quello di Clint Eastwood...
Eliminaeh eh effettivamente lo sguardo non mente mai...
RispondiEliminaE non si limita a non mentire!
EliminaTeletrasporto del seme.....compagno Ale Cava, sei un genio!!! Grande storia, da morir dal ridere! Ma il primo romanzo a quando? Augurandomi ovviamente di non incontrare nessun Ayalollah sulla tua strada :)
RispondiElimina