martedì 1 marzo 2011

Non taccio più

La coda alle poste, al supermercato, in banca: sono molte le occasioni in cui si è a contatto con la gente, in cui si apprezza l'ipnosi in cui vivacchia il popolo. Li senti lamentarsi e ti mordi la lingua per evitare discussioni, perché è troppo difficile scalfire la corazza di qualunquismo e ignoranza di cui è rivestito l'italiano medio. Ma è arrivato il momento di smetterla, di vincere l'eventuale timidezza e ribattere. Ormai l'abbiamo capito, nessuna manifestazione di piazza cambierà lo stato delle cose, ma soltanto una presa di coscienza, e per tentare di conquistarla bisogna parlare, avere il coraggio di uscire dal guscio e a volte rischiare qualche insulto. È difficile, soprattutto per una persona timida come me, ma credo che in questo momento sia il dovere di ogni cittadino di buona volontà, perché se non proviamo a cambiare qualcosa adesso, qualcuno lo farà al posto nostro con mezzi molto meno gentili, e non credo resti molto tempo.
Per cui, quando qualcuno arriverà alla cassa del cinema e si lamenterà dell'aumento del biglietto, voi ditegli di chi è la colpa. Tentate di spiegargli. E chissà, qualcuno nella quantità magari si ricorderà delle vostre parole. È un gesto piccolo, piccolissimo, ma in questo paese anche le cose più semplici possono sembrare rivoluzionarie.

7 commenti:

  1. Nel mio piccolo posso dirti che i berlusconiani più convinti resteranno tali, anche di fronte all'evidenza più acclarata.
    Comunque, stando ai sondaggi, di berlusconiani de fero ce ne sono sempre meno... :)

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  2. uhhhhh! m'hai beccato sul vivo! L'ho fatto l'altra sera e tra l'altro a chi, so io, è (forse era?) un fervido sostenitore dell'innominabile (se non voglio rischiare una cattiva digestione). L'inaspettato s'è verificato. M'hanno appoggiata in tanti e io ho GIOITO tanto tanto tantissimoooooooooo!

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  3. Pienamente d'accordo. E' tutta una questione di "presa di coscienza", anch'io lo dico praticamente da sempre.

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  4. D'accordissimo Ale.
    Non è più il tempo del "quieto vivere", se mai lo è stato!

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  5. Infatti, da che mondo é mondo il "proselitismo" viene fatto porta a porta, piazza a piazza e così via. Averceli, però, tanti divulgatori del verbo contrario a questo marcio regime!

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  6. Non lo so Ale, credo che certe coscienze siano impenetrabili al buon senso. Che poi io capisco i prezzolati, ma gli altri?

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  7. è dai piccoli gesti quotidiani che parte la rivoluzione...

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Rispettate le regole del buonsenso e della civiltà, e una firma non guasta mai. Nascondersi dietro ad un "anonimo" è solo un modo per non prendersi la responsabilità di ciò che si dice.