sabato 17 luglio 2010

Sento puzza di morto

A volte qualche bicchiere in più serve (l'importante è che guidi qualcun altro). Le idee e le parole brillano come fari nella nebbia. Forse non cambieranno il mondo, ma escono fuori con più facilità, senza pudori né paure. Per questo sono qui, alle due di notte, a pigiare con furia la tastiera. Forse è soltanto uno sfogo fine a se stesso, questo, senza pretese né cose nuove da raccontare. Perché tutto è già stato raccontato. Tutto è sotto gli occhi di tutti. L'importante è tenerli aperti e  ben fissi sul soggetto. L'importante è non guardare da un'altra parte. L'importante è non continuare a far finta di niente, a prendere tutto con una scrollata di spalle. Non è più possibile. Non lo è da molto tempo, ormai, ma da una settimana a questa parte è ancora meno possibile.
L'Italia è una signora ben vestita, ma agonizzante. Si regge su un passato glorioso, anzi gloriosissimo. Il 60% dell'arte mondiale è italiana. Ma l'Italia sta morendo. Per colpa di chi? Indovinate un po'.
Ecco, il solito antiberlusconiano del cazzo. Eccolo, il solito comunista che riversa tutto il suo odio sul povero Silvio. Va bene, e se anche fosse? E se anche odiassi con tutto il cuore il responsabile dell'odierna devastazione, dello sdoganamento di ogni comportamento finalizzato unicamente al profitto personale? E se anche provassi l'insano desiderio di mandare affanculo tutti quelli che oggi si svegliano, che sembrano dire: "Ma tu guarda, che bello schifo", mentre fino a ieri ciarlavano riguardo alla "gogna mediatica" e al "giustizialismo"? Avrei torto, forse? Io non mi reputo più intelligente di chicchessia, per cui mi chiedo: come fare a non vedere, fino ad ora? Dov'erano, fino a ieri, i Verdini, i Carboni, i Cosentino, i Dell'Utri? Dove cazzo erano? Li vedevo solo io? Li vedevano i soliti comunisti? Ecco, io mi infurio per questo. L'Italia è da sempre il paese dei ripensamenti, del "forse ci siamo sbagliati". Dopo neanche sessant'anni ci siamo ricascati come polli. Uno in gamba, Benito, uno che ci sa fare. Però, mi piace il Berlusca, altro che quei democristiani corrotti del cazzo. È uno che si è fatto da solo. In quanto ad errori di valutazione non ci batte nessuno. E ci ricascheremo, questo è sicuro. Prima o poi ricascheremo.
Ma io adesso sento puzza di morto come mai prima d'ora. Basterebbe una spintarella per farlo cascare giù. Che so, una bella mozione di sfiducia. Ma se non è ora, sarà domani. Ha le ore contate. Dopodiché potremo riprendere un po' di fiato, forse.
Fino al prossimo salvatore.

7 commenti:

  1. Tiriamo avanti che prima o poi un pò di pulizia sarà fatta: il problema è chi lo sostituirà.

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  2. Quoto queste tue frasi "L'importante è tenerli aperti e ben fissi sul soggetto. L'importante è non guardare da un'altra parte. L'importante è non continuare a far finta di niente". Sono cose che ho pensato in continuazione pure io. Non bisogna dare più tregua, ma "vigilare", come dico sempre io. Solo così questa puzza di cui parli e sulla quale io sono un po' meno ottimista di te, potrà aumentare. Il problema, come dici tu, è che non tutti vigilano su un ritorno di Benito a regime e, come dico io, in troppi non sembrano ricordarsi di quello che Benito ha fatto ai nostri nonni.
    Grazie Ale, ti voglio sempre così incazzato!

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  3. In poche righe, un'amarissima, attentissima e aderentissima rappresentazione di quella che è la triste e ordinaria realtà politica italiana.
    Sì, il berlusconismo è al tramonto ed è più che certo che la sua agonia prolungata si sarebbe potuta interrompere parecchio tempo fa se in questo paese si fosse presentata un'alternativa forte e credibile.
    In ogni caso, la drammatica parentesi che questo paese sta vivendo è pronta a vedere la propria fine. Però, è proprio qui la questione: cosa farà il popolo italiano di fronte al prossimo carismatico, autoritario "salvatore"?

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  4. Speriamo nel futuro, anche se non vedo nessun "capitan futuro"...

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  5. Ciao Ale
    il tuo non è uno sfogo ma una speranza che è anche mia, e questa speranza dovrebbe ricevere risposte da una sinistra unita come una vera opposizione.
    Un saluto

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  6. Analisi amara ma lucidissima e condivisibile. Complimenti

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  7. Ho appena letto l'intervista che ha rilasciato Marino all'Espresso. Riassume alla perfezione il mio pensiero e quello di tanta sinistra. Il problema è proprio questo: Berlusconi cadrà sicuramente prima o poi, ma senza un'alternativa forte dall'altra parte è solo questione di tempo prima che il popolo italiano si faccia incantare dal nuovo "salvatore della patria"...
    Grazie per i complimenti, fanno sempre piacere!

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